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Scuole e Provincia: Decretata la morte dell'Alto Molise

I dubbi di Luciano Scarpitti sulla politica dei tagli

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Decretata la morte dell'Alto Molise
Dopo l'eliminazione delle province anche la scuola contro il futuro
Sostituire i consigli provinciali composti da eletti, quindi responsabili del loro operato e sottoposti al giudizio dei cittadini, con innumerevoli aggregazioni di sindaci sollecitati al più retrivo campanilismo è un insulto al buon senso e una dichiarazione di imbecillità rivolta ai cittadini italiani che dovrebbero credere ai futuri presunti risparmi. Ci viene detto che andranno a casa quasi mille e 300 consiglieri e circa 400 assessori provinciali. Evviva! Siamo tutti felici! Non dovremo più sfamare la famosa "casta" dai 20 euro a gettone di presenza! Ma chi vogliono prendere in giro? I veri risparmi si potrebbero ottenere soltanto altrove, ma quei luoghi sono o sono divenuti intoccabili. Sanno coloro che hanno preso la decisione di abolire le province che un intero consiglio provinciale costa quanto un solo consigliere regionale? Non sarà il caso di informare meglio i nostri ministri e con loro i cittadini? E sanno che la Corte dei Conti, non un ente di ottusi rivoluzionari, ha valutato che il progetto aggraverà i costi dello Stato di circa 2 miliardi di euro? Forse è bene che i ministri si documentino meglio prima di andare avanti su questa strada che si presenta impervia soprattutto per i cittadini che vengono costretti a percorrerla.
Facciamo l'esempio di Isernia. Eliminare il consiglio provinciale composto da 30 persone elette e sostituirlo con varie unioni di comuni e 52 sindaci, che poi cercheranno ciascuno di fare gli interessi dei paesi o città che amministrano, significa rendere molto più difficili tutte le decisioni. Si vuole ripetere la situazione già ritenuta fallimentare delle comunità montane? Io l'ho vissuta in prima persona ed è stata un'esperienza triste e squallida insieme. Ci si trovava in un "parlamentino" spaccato a metà costretto a procedere con appena 1 voto di maggioranza e a lottare contro la mancanza di numero legale imposta, appena possibile, da una minoranza che faceva un'opposizione preconcetta e ostile, priva di qualsiasi volontà propositiva. Aggiungiamo, inoltre, che le province, pur con i loro difetti, si occupavano del territorio in senso stretto, anche se non uniforme (dalla montagna alla pianura al mare) e dalle opportunità e problemi molto diversi. Avrebbero dovuto e potuto fare di più ed è per questo che non godono della simpatia degli italiani, ciò non toglie che abbiano comunque avuto un ruolo importante. Vogliamo attribuire quei compiti ad indecifrabili unioni dei comuni? Vuol dire che qualcuno è impazzito. Il risultato più sicuro sarebbe l'immobilismo assoluto. E i risparmi quali sarebbero? Supponendo che si abbiano a formare 5 unioni dei comuni nella provincia di Isernia si dovrebbero retribuire 5 presidenti, almeno una ventina di assessori e infine tutti i consiglieri. Qualcuno pensa che tutte le persone coinvolte presterebbero il loro impegno a titolo gratuito? Non lo ritengo né possibile né giusto. E i risparmi tanto sbandierati dove finirebbero?
Nel frattempo le zone montane, che sono le più deboli, sarebbero ancora più trascurate e soggette al già avanzato spopolamento. Quel poco che è rimasto di agricoltura e di allevamento e quelle piccole imprese a carattere più artigianale che industriale sarebbero destinate a chiusura certa.
Anche la scuola manda segnali funesti, il fatto di avere tolto ad Agnone una direzione scolastica e di avere pensato di rinunciare al progetto di polo scolastico a Carovilli, dopo quattro anni di intenso lavoro, la dice lunga sulla volontà di far morire l'intero Alto Molise. Quando si tenta di impoverire una città brillante dal punto di vista culturale come Agnone e quando si vuole rinunciare ad investire sui giovani di otto paesi che con tanta fatica hanno saputo dare vita ad una iniziativa che guarda al futuro vuol dire che il destino di questo territorio è segnato.
Qualcuno ha deciso: MORTE ALL'ALTO MOLISE!

Presidente Associazione "Il Glicine"
Ex assessore Comunità Montana "Alto Molise"
(Luciano Scarpitti)
Carovilli, 27 dicembre 2013

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