Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Critica il vino di Poggio Sannita, Cirulli finisce nel mirino

Il comitato civico insorge contro le dichiarazioni del produttore di vini

Condividi su:

POGGIO SANNITA – Si è tenuta nei giorni scorsi la manifestazione annuale ‘diVino scrivere  e…cantare’ pensata per celebrare i prodotti che resero nota Poggio Sannita: olio e vino. Durante l’appuntamento, il presidente della giuria Valentino Cirulli (al centro nella foto di repertorio, ndr) nel valutare i vini partecipanti, ha deciso di criticare con toni duri la produzione autoctona attuale. Nessuna risposta da parte del comitato ospitante che ha deciso di tacere.
Diversa, invece, l’opinione del vice-presidente dell’associazione "Per Caccavone", Giulio Ricci,  che ha deciso indipendentemente di dedicare qualche riga, tramite face book, a Cirulli:
"Sono obbligato  moralmente  a spezzare  una  lancia in  difesa  del “Vino  d  Caccavon”   che  ha subito  una  dura requisitoria  da  parte del   Dott.  Cirulli , presidente   di  Giura  della V edizione  della  manifestazione  “ diVino scrivere  e…cantare”,   ha scritto Ricci prima di continuare dicendo  “Credo che il tono duro, per  usare  un eufemismo, sia  stato inappropriato a  maggior ragione  considerando  il clima festoso,  l’aria  ancora natalizia , i  canti , le poesie  e quelle sensazioni   che come per magia  passavano  dalla goliardia  al  ricordo che  provocava  nostalgia . Per  essere più  precisi  si trattava di una  festa che  ha  rischiato di trasformarsi, per  pochi  i minuti , in una  parodia, di Masterchef.”
Così Ricci, dopo aver spiegato di aver sognato il vino poggese personificato riporta quanto raccontatogli dall’attempato signore in difesa dei produttori: “Mi ha parlato del sacrificio,  della  passione , dell’ amore  che  i contadini , persone  anziane rimaste  le  uniche a  presidiare  il territorio  agricolo che  sarebbe senza  di loro  abbandonato, mettono  nel proprio  lavoro” attacca il vice presidente. “Ha sottolineato che il   Vino  rappresenta una  risorsa  sentimentale che  lega i  genitori che  vivono  in Paese ai  figli e  nipoti  che, per  studio  e lavoro,  si  trovano in  un'altra  realtà e  magari  bevendo a pranzo  un  buon  bicchiere di ‘Vino di Caccavone’ hanno la  sensazione  di ritrovarsi  in un ambiente  familiare”. 

Infine, il vino si congederebbe ammonendo Cirulli e augurandogli buone feste: “I consigli  sono  sempre bene  accetti  in special modo quelli  formulati con rispetto  e  sensibilità per il lavoro  altrui".
Naturalmente dopo la risposta di Ricci le reazioni sono state numerose e differenti: mentre Tiberio La Rocca (presidente del Comitato, ndr) accetta con diplomazia la libertà di pensiero, c’è chi addirittura si schiera contro la posizione assunta da Ricci invitando la comunità a riportare la produzione di Poggio Sannita verso standard più elevati con possibilità di rinnovato guadagno e fama.

Condividi su:

Seguici su Facebook