Da un mese e più gli utenti Rai – Radiotelevisione Italiana si trovano, spesso malvolentieri, a sorbirsi troppe volte durante la stessa giornata gli spot che, pur simpatici ma ripetitivi fino alla nausea, esortano a pagare il canone entro il 31 gennaio. Maledetto gennaio televisivo con tutti questi spot ogni volta ossessionanti! … Non ci sarebbe un altro modo per ricordare agli italiani il loro diritto-dovere di pagare un canone che “si deve e si vede”?...
L’Università delle Generazioni di Agnone intende, però, segnalare che in alcune zone dell’Alto Molise (ma anche in altre parti d’Italia, accogliendo continue lamentele di vari e numerosi utenti) il segnale del digitale terrestre resta insufficiente alla adeguata e dignitosa ricezione di alcuni programmi televisivi come Rai Uno, Rai Due, Rai Tre e Rai News 24. E’ un problema annoso mai risolto a tal punto che i cittadini-utenti non solo si sono già rassegnati ma, visto e considerato che restano inascoltati i loro appelli, preferiscono cambiare canali, passando il più delle volte e spesso malvolentieri, alla più diretta “concorrenza” e ai canali tematici.
Oltre che a riscuotere puntualmente la quota annuale a Lei dovuta, riuscirà la Rai a soddisfare l’utenza scontenta? … Oppure sono sempre i più deboli a pagare per servizi non resi?... Da che mondo è mondo, le leggi del cosiddetto “mercato” e quelle del “buon senso” impongono quel “soddisfatto o rimborsato” (in tutto o in parte) per merce o servizi che non rispondano al “contratto”. In 60 anni di Rai quanti utenti sono rimasti insoddisfatti, mal serviti e mai rimborsati?... Oltre ad alcuni indiscutibili meriti, oltre alle celebrazioni retoriche e trionfali, bisognerebbe pure fare un bilancio d’utenza, quello negativo da risolvere una buona volta per tutte. Meno sfarzo, meno sprechi e più rispetto per l’utenza (sarebbe augurabile). Auguri 60 anni Rai!?