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Provincia: nuova giunta, pronostici azzeccati

Di Giuseppantonio ha presentato i nuovi assessori i cui nomi sono stati anticipati ieri dalla nostra testata

redazione
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Il Presidente Di Giuseppantonio presenta la nuova Giunta provinciale: “Ho chiesto a tutti massimo impegno e una vera e propria full immersion in questi ultimi mesi di mandato anche in vista della rivoluzione attesa per le Province”.

Stamane a Chieti la presentazione del nuovo esecutivo. Azzeccati in pieno i pronostici di ww.altomolise.net circa i nomi dei nuovi assessori. 


Angelo Argentieri, Carla Di Biase, Gianni Di Rito, Franco Moroni, Arturo Scopino e Paolo Sisti. Sono questi i nuovi Assessori provinciali nominati dal Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. Oltre al Presidente Di Giuseppantonio e ai nuovi eletti erano presenti il Vice Presidente Antonio Tavani e gli Assessori Eugenio Caporrella, Gianfranca Mancini e Tonino Marcello. La sostituzione si è resa necessaria nel rispetto di quanto riportato dallo Statuto provinciale dopo le dimissioni di coloro che hanno manifestato l’intenzione di candidarsi alle regionali.

Le deleghe saranno assegnate nel corso della Giunta provinciale convocata per la settimana prossima dal Presidente Di Giuseppantonio, il quale commenta così la nuova squadra: “Abbiamo preferito puntare a chi già siede in Consiglio provinciale, dando priorità alle più alte rappresentanze politiche, quindi ai capigruppo dei partiti della coalizione”.

“A tutti i componenti la Giunta – prosegue il Presidente Di Giuseppantonio – ho ribadito la necessità di impegnarsi al massimo, sacrificandosi a una vera e propria full immersion in quelli che saranno gli ultimi mesi di mandato e, probabilmente, l’ultima Giunta della Provincia in vista della rivoluzione che riguarderà questi Enti. Ai neo Assessori va il mio più sentito augurio di buon lavoro. Si tratta di persone che hanno ricoperto incarichi importanti presso le Pubbliche Amministrazioni e vantano esperienza, competenze giuste e passione. Sono fiducioso e credo che, nonostante il momento storico particolarmente complesso, riusciremo a fare bene”. 

A prendere il posto lasciato in Consiglio provinciale dai nuovi Assessori, che per Statuto devono dimettersi da Consiglieri, saranno Saverio Di Giacomo (collegio 26 San Salvo II – Cupello), Antonio Di Paolo (collegio 20 Orsogna), Roberto Ferraioli (collegio 24 San Giovanni Teatino), Rocco Micucci (collegio 15 Guardiagrele), Paolo Sablone (collegio 9 Chieti III) e Nicola Soria (collegio 26 Vasto III). Confermata per il 2014 l’applicazione della riduzione del 40% alle indennità di Presidente e Assessori, anche per via del patto di stabilità.

Al termine della conferenza stampa il Presidente Di Giuseppantonio ha consegnato a tutti i componenti la Giunta l’Isocalogo del buon politico, di Luigi Sturzo, quale guida per il lavoro dei prossimi mesi.

L’ICOSALOGO DEL BUON POLITICO

di Luigi Sturzo

 

1. È prima regola dell’arte politica essere franco e fuggire l’infingimento; promettere poco e mantenere quello che si è promesso.
2. Il silenzio è d’oro, specialmente in politica: oggi si parla troppo, e quindi si usano verità, mezze verità, verità apparenti, infingimenti e menzogne.
3. Aver cura delle piccole oneste esigenze del singolo cittadino come se fosse un affare importante è un buon metodo di politica.
4. Non ti circondare di adulatori. L’adulazione fa male all’anima, eccita la vanità e altera la visione della realtà.
5. Rigetta, fin dal primo momento che sei al potere, ogni proposta che tenda alla inosservanza della legge per un presunto vantaggio politico. Il legame morale che l’infrazione della legge esige con altri, colleghi e subordinati, rimane come una catena. I conniventi te ne richiederanno il prezzo. Altre violazioni seguiranno la prima.
6. La pazienza dell’uomo politico deve imitare la pazienza che Dio ha con gli uomini. Non disperare mai, ma cogliere il momento buono per il premio o per la punizione.
7. Dei tuoi collaboratori al governo fai, se possibile, degli amici; mai dei favoriti.
8. È meglio tenere lontano i parenti dalla sfera degli affari statali, a meno che non siano già nella carriera per meriti propri.
9. Non è da disdegnare il parere e l’ausilio delle donne savie che si interessano ai pubblici affari. Esse vedono le cose da punti di vista concreti che possono sfuggire agli uomini.
10. Fare ogni sera l’esame di coscienza è buona abitudine anche per l’uomo politico.
11. È giovevole fare buoni propositi. Se, ciò nonostante, la sera si arriva a mani vuote senza aver mantenuto i buoni propositi della mattina, pensa che ciò accade ai più, e serve a mantenerci umili, anche se la gloria umana aleggia intorno alla nostra piccola testa.
12. Non agire da ignoranti né da presuntuosi. Quando non si sa, occorre informarsi, studiare, discutere serenamente, obiettivamente, senza mai credere di essere infallibili.
13. Nella politica, come in tutte le sfere dell’attività umana, occorrono il tempo, la presenza, l’attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavoro, per poi, infine, arrivare a raccogliere i frutti.
14. È più facile dal no arrivare al sì che dal sì retrocedere al no; spesso il no è più utile del sì.
15. Il denaro pubblico sia considerato sacro. Non amministrare con troppa larghezza.
16. Chi è troppo attaccato al denaro non faccia l’uomo politico, né aspiri a posti di governo. L’amore per il denaro lo condurrà a mancare gravemente ai propri doveri.
17. Non coprire con la tua autorità le malefatte dei tuoi dipendenti, lascia che la giustizia sia anche per essi rigorosa.
18. Non si può collaborare senza aver fiducia. Ma il giorno che riconosci che il tuo collaboratore non è fedele, trova il modo di sbarazzartene al più presto e di non riprenderlo mai più.
19. Non pensare di essere l’uomo indispensabile, da quel momento farai molti errori. Se sono gli altri a dirtelo, guardati come da nemici, ti porteranno fuori strada.
20. Quando la folla ti applaude, pensa che la stessa folla potrà divenire avversa, non inorgoglirti se approvato, né affliggerti se osteggiato. La politica è un servizio per il bene comune.

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