AGNONE - Il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini fa scuola. Così ad Agnone hanno deciso di imitarlo. I protagonisti sono i cinque dissidenti della maggioranza di centrodestra (Amedeo Chiantese, Roberto Amicone, Armando Li Quadri, Nino Casciano e Giovanni Labbate), che dopo aver ufficializzato la nascita di un nuovo gruppo, continuano ad accusase il primo cittadino di essere un accentratore, ma non hanno il coraggio, o la forza, di fare il grande passo: quello di far cadere il sindaco. Un film già visto a livello nazionale che nel piccolo si ripropone nel centro più popoloso dell’alto Molise. Insomma tanta “ammuina” per niente. E a poco serviranno le dimissioni presentate in queste ore da Roberto Amicone e Nino Casciano, quali assessori alle Attività produttive e al Personale. Con il terremoto in Giunta che culminerà in mattinata, quando anche Armando Li Quadri dovrebbe rimettere nelle mani di De Vita l’assessorato al Turismo. Alla base della decisione la mancata rimozione di Pasquale Mastronardi da assessore al Bilancio. Gran bailamme non c’è che dire, tuttavia resta il fatto che i “magnifici cinque” nonostante l’uscita di scena dalla Giunta, continueranno a garantire l’appoggio a De Vita. Lo rivela un assessore dimissionario a Il Nuovo Molise. “Da oggi svolgeremo il semplice ruolo di consiglieri, ma resteremo fedeli al mandato che gli elettori hanno deciso di assegnarci”. Fini insegna, verrebbe da rimarcare. Dunque ancora una volta De Vita, che nel frattempo esce vincitore dalla personale sfida con i dissidenti, almeno per ora, (vedi mancata rimozione di Mastronardi), potrà essere al sicuro da sgradite sorprese. Al contempo il sindaco è chiamato a ricomporre la Giunta. Assodate le riconferme degli intoccabili Giuseppe De Martino (Sport e Cultura), Tonino Scampamorte (Agricoltura e Protezione Civile) e Pasquale Mastronardi (Bilancio), avanzano i nomi di Costantino Mastronardi, Lucio Orlando e Luigi Diana, anche se non è da escludere l’investitura di Gemma Ionata. Il tutto sarà ufficializzato durante il prossimo consiglio comunale convocato per l’8 ottobre. Sta si fatto che De Vita resiste anche agli attacchi del fuoco amico. L’opposizione, se così può essere definita, considerato l’assordante silenzio sulla questione, può mettersi l’anima in pace...Ma forse è proprio questo che andava cercando!