AGNONE - L’ennesimo grido di disperazione che, come quelli lanciati in precedenza, potrebbe non servire a nulla. Ma la Chiesa ha l’obbligo di provarci ed è per questo che il giorno 13 ottobre chiama a raccolta le popolazioni del Molise altissimo e del vicino Abruzzo. Sede prescelta Agnone, dove il vescovo di Trivento Domenico Angelo Scotti, dopo la celebrazione in onore di San Francesco Caracciolo, guiderà una imponente fiaccolata lungo le strade cittadine. Un messaggio inequivocabile che intende opporsi con forza agli innumerevoli tagli in fatto di sanità, trasporti e scuola, che la classe politica regionale continua a perpetrare in una zona, quella della diocesi, già dilaniata dal fenomeno dello spopolamento. Va ricordato che già nel dicembre del 2007 la Caritas diocesana, percependo in netto anticipo le conseguenze di un possibile ridimensionamento della struttura sanitaria di frontiera, decise di scendere in strada appellandosi non solo all’articolo 32 della Costituzione italiana che testualmente recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività…” ma soprattutto al buon senso dei politici regionali affinché potessero rivedere i tagli che oggi certificherebbero la morte di un intero territorio. Una manifestazione alla quale ha fatto seguito quella voluta l’8 marzo scorso dal gruppo nato su Facebook ‘Il Cittadino c’è...’ che riuscì a coinvolgere oltre 1500 persone tra cui tutti i sindaci della Comunità Montana Alto Molise e diversi provenienti dai Comuni dell’alto Vastese. Adesso giunge questo terzo appello per molti versi insignificante visto che molto è già stato compiuto soprattutto per il comparto della sanità. Non ultima la nefasta notizia della imminente chiusura del punto nascita, che malgrado duecento parti l’anno, sarà trasferito a Isernia dove è già finito il primario agnonese, Luigi Falasca. Ma l’opera di smantellamento per il Caracciolo continua (vedi radiologia, anestesia). Sottotraccia si potrebbe aggiungere, considerato che molti servizi stanno sparendo senza che l’utenza venga neppure messa al corrente. Insomma, seppur la presa di posizione della Chiesa può considerarsi lodevole, più che fiaccolate in salvaguardia dell’ospedale, servirebbe un vero e proprio miracolo.