Dal primo giugno prossimo nel territorio provinciale di Chieti sarà possibile abbattere i cinghiali in selecontrollo e attuare le più efficaci misure di prevenzione per ridurre l'impatto sulle colture agricole. È quanto prevede il programma operativo per la gestione e la caccia dei cinghiali, sottoscritto questa mattina presso la Sala della Giunta della Provincia di Chieti alla presenza del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, dell'assessore all'Attuazione del piano di controllo dei cinghiali, Franco Moroni, del consigliere provinciale delegato alla Caccia e Pesca, Giovanni Staniscia, dei presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia 'Chietino-Lancianese', Corrado Di Nardo, e 'Vastese', Donato D'Angelo, e dei funzionari dell'Ente coinvolti nell'iniziativa.
Il programma, che dispone l'esecuzione di quanto deliberato dal Consiglio provinciale il 26 settembre scorso, prevede due tipi di interventi. Il primo intende dare una risposta ai gravi danni che i cinghiali arrecano alle colture e agli allevamenti e ai problemi sulla sicurezza dei cittadini e degli automobilisti sulle strade (l'ultimo incidente è avvenuto a fine marzo a Fresagrandinaria, NdR). In tal senso sarà attuato un puntuale monitoraggio delle situazioni di criticità cui si risponderà con interventi mirati tramite cattura e selecontrollo. Con la seconda tipologia di intervento sarà avviato un attento controllo sanitario sulla specie, grazie al quale si potrà fare finalmente chiarezza sull'incidenza della trinchella e su altre possibili patologie, di cui occorre tenere conto per una corretta attività di gestione dei cinghiali.
«Si tratta di un accordo importante - sottolineano il presidente Di Giuseppantonio e l'assessore Moroni - che darà il via a un modo nuovo e efficace di affrontare l'annoso problema dei cinghiali. Abbiamo potuto contare sulla preziosa collaborazione della Prefettura di Chieti, delle ATC provinciali e a breve coinvolgeremo le Amministrazioni comunali interessate per far si che il piano venga attuato al meglio. Contestualmente al programma è stata predisposta la partenza di un piano sperimentale di trattamento igienico sanitario che, nel rispetto della normativa europea, consentirà l'autoconsumo e la commercializzazione in sicurezza delle carni grazie alla creazione di appositi centri di sosta e di raccolta dei capi abbattuti: insomma, si tratterà di vere e proprie filiere che contribuiranno al rilancio dell'economia del territorio».
L'assessore Moroni conclude annunciando un giro di vite anche sulla piaga del bracconaggio: «Grazie all'attuazione del programma che sostanzialmente valorizza i cinghiali e li trasforma da problema a risorsa, siamo convinti che si assisterà all'inversione di tendenza di un fenomeno storico e da biasimare».