AGNONE - “Franciacorta in Bianco” stracciata dai Di Nucci. Alla XIII edizione della manifestazione che si tiene durante il week-end della seconda settimana di ottobre a Castegnato (Brescia), l’antico caseificio altomolisano, che produce formaggi da dieci generazioni, fa man bassa di premi e grazie alla stracciata (comunemente definita da queste parti treccia) si aggiudica il primo e secondo posto nella categoria vaccini freschi, mentre sale sul terzo gradino per quel che concerne i vaccini stagionati. In quest’ultima categoria i Di Nucci sono stati preceduti da un’altra azienda altomolisana, la “Fonte Luna” di Vastogirardi, che inoltre si è aggiudicata il “premio emozione”. Ma i riconoscimenti per i Di Nucci sono andati oltre. Infatti, al termine della manifestazione, risultano altri due piazzamenti da non buttare. Ovvero un quarto e quinto posto con la ricotta salata e la treccia di pasta di caciocavallo. Insomma, ancora una volta i Di Nucci si sono confermati grandi protagonisti con un 'full' di premi che ha fatto venire il "mal di pancia" ai produttori del nord Italia. Alla rassegna d’arte casearia nazionale, così come l’ha definita Corrado Barberis, presidente dell’Insor (Istituto nazionale di sociologia rurale), hanno partecipato casari provenienti da ogni regione d’Italia, isole comprese, che della lavorazione del latte hanno fatto non solo una professione molto qualificata, ma anche una scelta di vita nel rispetto della natura e dell’ambiente. Per capire l’importanza dell’evento basterebbe citare i numeri dell’ultima edizione con 100 espositori, 400 formaggi esibiti e 12mila visitatori. Numeri da rabbrividire e sul tetto più alto un’azienda altomolisana. La ricetta del successo? Sempre la stessa. Ce lo ripete Franco Di Nucci, titolare dell’omonima azienda, con un sorriso ammagliante: “Buon latte crudo della zona, caglio e sierroinnesto. Riscaldati in caldaia, lavorati con il legno e formati direttamente dalle mani del casaro”. Poi alla domanda con chi intende condividere gli ultimi premi, Di Nucci non ha alcun dubbio. “Questa non è solo la vittoria dei Di Nucci bensì di un intero territorio. E’ la vittoria di un popolo premiato per la sua cultura e la sua intelligenza in fatto di gastronomia. Se oggi i Di Nucci sfornano prodotti di alta qualità lo si deve in prevalenza alle esigenze culinarie dei consumatori, noi non facciamo altro che avvicinarci il più possibile alle loro richieste che il più delle volte risultano essere vincenti”. Ma che importanza ha l’arte dei casari in questa area, troppe volte dimenticata da Istituzioni e classe politica? Di Nucci, una laurea in filosofia e un passato da amministratore comunale, sottolinea: “E’ la struttura portante di Agnone e il suo hinterland. Oggi i vari caseifici della zona danno lavoro a centinaia di persone e io non mi stancherò mai di dire che occorre creare un vero sistema che possa ruotare intorno a questa fonte”. In sintesi la vittoria dei Di Nucci come veicolo trainante sotto l’aspetto sociale ed economico. Per Franco Di Nucci tutto questo resta un sogno, ma realizzabile, dice. Intanto con le maestranze del suo caseificio si gode la vittoria, orgoglio di un’intera cittadina che intende continuare a fare parlare in competizioni nazionali... Come per l’appunto quella di Franciacorta...