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DE VITA DOUBLE FACE, DIFENDE IORIO MA SCENDE IN STRADA CONTRO I TAGLI

Il sindaco di Agnone non finisce mai di stupire. In Consiglio dice di accettare il ridimensionamento dell'ospedale, poi però aderisce alla fiaccolata

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AGNONE - I conti non tornano. Parlano le carte e i gli ultimi accadimenti. Così vedere sfilare il sindaco Gelsomino De Vita, seppur in maniera defilata, alla fiaccolata organizzata dalla diocesi di Trivento, che è riuscita a portare in strada qualcosa come duemila persone (molte delle quali provenienti dai centri abruzzesi), ha fatto un certo effetto. Perché riesce impossibile non ripensare al verbale del consiglio comunale datato 18 maggio 2010, quando De Vita scriveva. “Nella proposta avanzata dal sub commissario alla sanità, per l’ospedale di Agnone è previsto la permanenza di tutti i reparti e servizi, alcuni (medicina, chirurgia e anestesiologia), come unità complesse, ed altri (laboratorio e radiologia) come unità semplici rette da dirigenti non primari; che quanto al punto nascita si sono avute assicurazioni che resterà per l’assistenza in caso di parti naturale e senza complicanze: ove vi siano dubbi sulla sicurezza del nascituro, come peraltro accadeva in passato, sarà previsto il trasferimento ad altra struttura; che più che il numero dei posti letto, è importante che restino i reparti ed i servizi così come sono attualmente strutturati, in maniera da assicurare la necessaria autonomia, ecc., ecc.”. Dichiarazioni poi confermate nel verbale datato 3 agosto 2010. Anche in questo caso riportiamo un breve passaggio. “A ben vedersi – scriveva De Vita in riferimento al ridimensionamento del Caracciolo – può ritenersi che l’abito che è stato cucito è alla nostra misura, è appropriato e consono alle nostre esigenze. E poi, quello che realmente conta è che siano mantenuti i servizi, e ciò è garantito”. E allora la domanda sorge spontanea. Se è vero quanto scritto dal primo cittadino, non in una, bensì in due circostanze, ovvero che il ‘Caracciolo’ non perderà un bel niente, perché, insieme ai suoi più stretti collaboratori ha deciso di scendere in strada al fianco della gente? Cosa lo ha spinto a farlo? Si tratta di forma di esibizionismo estremo? La verità è una sola e De Vita la conosce a perfezione perciò ha deciso di scendere in piazza nel tentativo di salvare almeno la faccia con i suoi concittadini. La verità è quella che il ‘Caracciolo’ va verso uno smantellamento certo. Basterebbe citare due esempi su tutti senza entrare ulteriormente nel merito. La mancanza di medici in radiologia e la fuga di camici bianchi dal punto nascita che sanciranno la morte sicura del reparto. Tuttavia a De Vita andrebbe bene così. Concetto ribadito durante un’intervista rilasciata ad una emittente regionale durante la fiaccolata. Ma allora perché è sceso in strada? Un punto interrogativo che ha un’unica chiave di lettura. Ovvero De Vita versione double face: in Consiglio difende Iorio e poi scende in strada contro i tagli alla sanità pubblica. Ma sarà...
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