Il grande scrittore francese Marie-Henri Beyle (1783-1842), meglio conosciuto come “Stendhal”, ha dato nome ad una particolare “sindrome” o affezione psicosomatica che provoca fortissime emozioni (spesso anche tachicardia, vertigini, confusione e persino allucinazioni) al cospetto di opere d’arte o panorami o situazioni di straordinaria bellezza. Ovviamente, la cosiddetta “Sindrome di Stendhal” colpisce principalmente persone dotate di particolare sensibilità umana ed artistica.
E’ luogo comune che tale sindrome sortisca unicamente a Firenze (infatti, taluni la chiamano “sindrome di Firenze”) ma pure a Roma e a Napoli, città che hanno un’altissima concentrazione di opere d’arte, di paesaggi e di atmosfere mozzafiato. Ma si sa che si possono avere elevatissimi livelli di emozioni un po’ ovunque, anche in Alto Molise. Infatti, l’Università delle Generazioni da quasi tre decenni accompagna gratuitamente turisti e visitatori in lungo e in largo per tutto il comprensorio altomolisano e per l’altovastese. Ha constatato che quasi tutte le persone (le quali non hanno mai visto Agnone ed suoi dintorni) restano estasiati ed incantati dinanzi alla moltitudine di bellezze e di suggestioni così bene concentrate in pochi chilometri quadrati.
L’incanto e l’estasi altomolisana e altovastese producono sempre più spesso i sintomi tipici della “sindrome di Stendhal” e ciò è la conferma che questo territorio montano possiede veramente una grande attrattiva che si traduce in forti esclamazioni di stupore e di godimento che superano spesso la normale “orgasmicità turistica” tanto da raggiungere situazioni di momentaneo stordimento sotto l’effetto delle meraviglie che vengono man mano scoperte e godute (complice pure l’arte eno-gastronomica). Tutto ciò potrebbe essere riconducibile pure alla genuinità di aria, sapori, odori e alla magica tranquillità che taluni avranno dimenticato a furia di stare nel caos e nei ritmi delle città.
Sarebbe assai utile mettere a confronto situazioni simili esperite dalle varie guide turistiche o da semplici accompagnatori che hanno avuto e continuano ad avere il privilegio di vedere persone emozionarsi a tal punto da far temere per la loro salute. L’effetto Stendhal in Alto Molise potrebbe essere più diffuso di quanto non si creda. Alcuni decessi in montagna per infarto, ad esempio, potrebbero essere conseguenza sì di affaticamento ma spesso abbinato alle emozioni che si provano fortemente anche perché le si è cercate proprio in quei punti di grande attrazione pure magnetica.
L’Università delle Generazioni auspica che Comuni, Pro Loco, Asrem ed altre associazioni territoriali ma anche nazionali (come quelle di Medicina del Turismo) realizzino un’utile conferenza interdisciplinare per trattare l’argomento, visto e considerato che queste nostre montagne sortiscono sempre di più effetti ed affetti assai profondi e coinvolgenti … proprio da “Sindrome di Stendhal”.