Si allungano i tempi per conoscere la verità su quanto accaduto il primo agosto a Carovilli ossia sulIo schianto del caccia militare amx pilotato da Francesco Sferra, originario proprio di Carovilli e che si è salvato riuscendo ad abbandonare il velivolo prima dell'impatto con il suolo. I risultati degli esami sulla scatola nera arriveranno solo a fine ottobre alla Procura di Isernia che lo ricorderanno i nostri lettori indaga per disastro colposo. A darne notizia è direttamente dal Procuratore Capo del Tribunale di Isernia, Paolo Albano. “L’ipotesi di reato su cui stiamo lavorando – ha detto il Procuratore Albano all’Ansa – è disastro colposo. La scatola nera ci dirà molte cose, ma gli accertamenti su di essa sono complessi perchè è fortemente danneggiata”. Il Capitano Sferra era decollato da Pratica di Mare ed era diretto a Istrana (Treviso).
Anche la Procura Militare ha aperto un’inchiesta e Sferra è indagato per il reato di perdita colposa di aeromobile. Proprio nell’ambito dell’inchiesta, coordinata dal procuratore militare di Roma Marco De Paolis, nei giorni seguenti all’incidente è stata sequestrata la scatola nera del velivolo. L’accusa di ‘perdita colposa di aeromobile’, si legge nella legislazione in tema di ‘Reati contro il servizio militare’, attiene al comandante o ad ogni altro militare, “che cagiona la perdita o la cattura della nave o dell’aeromobile, su cui è imbarcato”. Quando il reato, recita l’articolo 106, “è commesso per colpa del comandante di una forza navale o di una nave isolata, o per colpa di altro militare imbarcato sulla nave perduta o catturata, si applica la reclusione militare fino a dieci anni”. Tuttavia, “se nel fatto ricorrono particolari circostanze, che attenuano la responsabilità del colpevole, la pena è della reclusione militare fino a cinque anni”. Dunque, restano da chiarire le cause per le quali l’aereo fosse in quella zona come resta da accertare se il caccia volasse a un’altezza inferiore a quella consentita.
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