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PRONTO SOCCORSO? AL CARACCIOLO NON RESTA NEPPURE QUELLO

Dalla relazione di Manfredi Selvaggi si evince che ci sarà un punto di primo intervento. Non saranno più trattati i codici rossi

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AGNONE - Pronto soccorso? Nemmeno quello. Alle promesse, le bugie recitate artatamente dalla locale classe politica, per tenere buona la popolazione, è arrivata l’ufficialità di uno smantellamento in toto dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone. Il tutto consumato nella mattinata di venerdì scorso,quando il direttore sanitario dell’Asrem di Isernia, Fulvio Manfredi Selvaggi ha incontrato i primari del Caracciolo ai quali ha annunciato la nuova ristrutturazione. Così è emerso che la struttura sanitaria altomolisana non solo perderà dal primo di novembre lo storico punto nascita, ma non avrà neppure un Pronto soccorso che possa definirsi tale. Infatti, stando alle parole di Selvaggi, al posto di un vero e proprio Pronto soccorso ci sarà un punto di primo soccorso che non accetta i codici rossi. Ma quanti sanno cos’è un punto di primo soccorso? Allora ecco la definizione esatta. I punti di primo soccorso rispondono a bisogni sanitari urgenti ma non gravi, che possono essere risolti senza ricorso immediato ad esami strumentali, a visite specialistiche o a ricovero. Se il medico valuta che il caso è critico, il paziente può essere trasferito con l'ambulanza al Pronto soccorso dell'Ospedale. Viene fornita assistenza per piccole ferite, punture di insetto, ustioni o eruzioni cutanee di lieve entità e traumatologia minore. Al contrario il Pronto soccorso è un'unità operativa dell'ospedale dedicata ai casi di emergenza e con spazi dedicati alla breve osservazione. Qui vengono prestate le prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza (traumi, infarti, ecc.) e si accede quindi in modalità di "ricovero urgente". Il pronto soccorso è dotato di una o più sale di emergenza, sale visita, sale per la breve osservazione, sale di attesa, sportelli accettazione. Oggi il concetto di pronto soccorso è stato ormai superato dal più ampio Dipartimento d'Emergenza e Accettazione (Dea). L'accesso non avviene sulla base dell'ordine di arrivo dei pazienti ma sulla gravità delle loro condizioni attraverso il triage. Il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un "codice colore" assegnato all'arrivo da un infermiere addestrato”. Effettivamente il Caracciolo non ha mai avuto un Pronto soccorso, tuttavia il personale infermieristico e medico nel corso degli anni è stato sempre in grado di dare delle risposte valide all’utenza. Da oggi però non sarà più così, visto che i pazienti dovranno per forza di cose essere trasferiti in ospedali più attrezzati quali Isernia, Campobasso o Vasto, naturalmente augurandosi di non morire a bordo di una autoambulanza. Lo smembramento continua...
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