Canone di depurazione delle acque nei centri sprovvisti di depuratori, l’opposizione di Fresagrandinaria torna all’attacco tirando in ballo la Sasi. «Non solo non si parla di rimborso, ma si continua a chiedere di pagare per un servizio inesistente», tuona la capogruppo Anna Adelina Dragonetti. «Stanno arrivando le bollette dell’acqua e puntualmente ritroviamo il canone di depurazione, nonostante in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale sia stato approvato un decreto dal Ministero dell’Ambiente che stabilisce il rimborso del balzello agli utenti dei comuni dove il servizio non è attivo. Il Commissario straordinario dell’Ato ha diramato una informativa con la quale invita i Comuni ed i gestori ad inviare gli elenchi degli utenti non serviti da impianti di depurazione con gli importi relativi a questo servizio. L’informativa inoltre prevede che “ai soggetti gestori non è consentito applicare in fatturazione la tariffa di depurazione agli utenti che ricadono nell’ambito di applicazione della sentenza C.C. 335/2008 nonché del D.M. del 30/09/09, trattandosi altrimenti di prelievo illegittimo”. La Sasi continua ad applicare il canone di depurazione anche a chi ha fatto richiesta di rimborso ed ha un contenzioso in atto per la restituzione delle somme. - denuncia pubblicamente la consigliere Dragonetti - Come mai il sindaco Giovanni Di Stefano non si è attivato, ha forse dimenticato la promessa fatta a novembre 2008, quando era vice sindaco, e si impegnava “a mettere a disposizione del cittadino il modulo e la specificazione delle procedure per l’eventuale richiesta di rimborsi”? La sua solidarietà è rivolta ai concittadini di Fresagrandinaria o alla Sasi? In altri Comuni è già in atto il rimborso con specificazione chiara degli importi sulla fattura. Alcuni Gestori mandano agli utenti i moduli già precompilati con gli importi spettanti. Nel nostro Comune fino ad oggi non è stato mai erogato il servizio di depurazione, ed il sindaco nonostante le promesse si è ben guardato dal dare delucidazioni in merito. Quello che stupisce ancora di più è che la Sasi è in mano alla sinistra che tanto sbraita sul disagio delle famiglie per via della crisi, e allora cosa stiamo ancora aspettando a restituire quanto indebitamente prelevato? Alle famiglie farà sicuramente comodo riavere quanto pagato ingiustamente, perciò invitiamo la cittadinanza a fare richiesta di rimborso ed a chiedere alla Sasi di eliminare dalle bollette il canone illegittimo. I consiglieri di minoranza si mettono a disposizione dei cittadini per la compilazione delle domande. Dal sito dell’Aduc è possibile scaricare il modello per la restituzione, dal quale tra l’altro si evince che gli anni rimborsabili sono dieci e non cinque». La Sasi, che a quanto pare se ne frega anche della Corte Costituzionale, continua ad emettere fatture che contengono la tassa per la depurazione delle acque. Una tassa per un servizio che non c’è. Incredibile, ma vero. E come a Fresagrandinaria, ciò avviene in molti altri comuni dell’Alto e Medio Vastese, Schiavi di Abruzzo, ad esempio, o Castelguidone. I vari sindaci di zona, come il collega di Fresa, ignorano la questione, finendo per favorire la Sasi anziché i proprio cittadini. Complimenti.