AGNONE - Siamo nel campo delle ipotesi anche se negli ambienti ospedalieri la voce circola ormai con insistenza e nell’ultimo periodo troppo spesso è capitato che quelle che dovevano essere solo indiscrezioni alla fine si sono rivelate notizie fondate.
D’altronde contattato personalmente non ha smentito i fatti.
Di certo c’è che la settimana scorsa si è recato a Campobasso per incontrare i vertici della Asrem e parlare di futuro. Dopo Luigi Falasca, primario del reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Francesco Caracciolo, già dirottato al Veneziale di Isernia, anche Franco Paolantonio, responsabile dell’Unità complessa di Anestesia e Rianimazione della struttura altomolisana, potrebbe seguire le orme del collega. Cioè trasferirsi nel capoluogo di provincia. Il tutto – da quanto è dato sapere – a partire dal primo dicembre prossimo. Insomma, l’annunciato smantellamento dell’ospedale di frontiera tra Molise e Abruzzo continuerebbe in maniera repentina cercando di far passare inosservati o sottaciuti decreti, delibere e quant’altro, che in realtà stanno annientando una struttura fino a qualche anno fa considerata il fiore all’occhiello della sanità pubblica molisana. E mentre a Venafro per i tagli al Santissimo Rosario, il presidente della Regione, Michele Iorio ha dovuto fare retromarcia (vedi ultimi provvedimenti), alle pressioni del sindaco Nicandro Cotugno, ad Agnone il primo cittadino, Gelsomino De Vita preferisce non agire e starsene in rigoroso silenzio forse aspettando la manna dal cielo come Mosè nel deserto. Intanto il Caracciolo va verso la deriva. L’eventuale addio di Franco Paolantonio metterebbe in ginocchio le prestazioni operatorie del reparto di Chirurgia guidato dal professor Nicola Javicoli, il ciò starebbe a significare la definitiva chiusura di quello che resta della già ribattezzata Casa di riposo “San Francesco Caracciolo”.
Al momento i fatti sono questi: Ostetricia e Pediatria chiudono, Radiologia funziona solo quindici giorni al mese per mancanza di personale, di Ortopedia non si hanno tracce, il centro trasfusionale è avvolto da una vicenda misteriosa che potrebbe esplodere da un momento ad un altro e l’amplein negativo è rappresentato da una drastica riduzione dei posti letto. Altro che opinioni! Questi sono fatti concreti ai quali tra non molto potrebbe aggiungersi l’addio di un’altra colonna portante della struttura come quella di Franco Paolantonio.
Ps: Speriamo di sbagliarci (anche se fino ad oggi le abbiamo azzeccate davvero tutte, purtroppo).