Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

TRADIMENTI, SESSO E RICATTI. SCOPPIA IL CASO CHE FA PARLARE

Sulla vicenda indagherebbero le Forze dell'ordine

REDAZIONE
Condividi su:
AGNONE - Ricatti a sfondo sessuale. E’ l’ipotesi di reato sulla quale i Carabinieri della Compagnia altomolisana starebbero lavorando da diverse settimane per far luce su una vicenda ambigua, torbida, che ha iniziato a far parlare gli abitanti della cittadina. Gli inquirenti, alla caccia di prove, non si sbilanciano e preferiscono tenere la bocca rigorosamente cucita. Nessuna notizia o indiscrezione trapela dalle stanze della nuova caserma di contrada Castelnuovo, tuttavia si ha la certezza che qualcosa di grosso stia bollendo in pentola. Qualcosa che da qui a poco potrebbe coinvolgere più persone, anche insospettabili padri di famiglia, professionisti, dipendenti pubblici stando a quello che si sussurra in giro. Dal buco della serratura esce una storia che parte da lontano, da prima dell’estate, ma che a quanto pare, si sarebbe materializzata durante le settimane di afa tra giugno e agosto. A fare il resto la voglia di trasgredire, di provare nuove sensazioni che successivamente si sarebbero tramutate in un incubo economico. Con il conto in banca calato vertiginosamente. Perché dopo la prestazione sarebbe arrivato l’inganno del ricatto. I fatti vedono protagonisti un lui e una lei, soci in affare. I due hanno le idee chiare. Un piano studiato a tavolino per fare soldi. Primo obiettivo attirare il cliente o meglio il “pollo” di turno. L’impresa non sembra così ardua considerate le doti fisiche della ragazza che non mancano. Anzi. Fisico mozzafiato, parlantina e quel savoir fair che non guasta mai. La trappola è ormai tesa e per cascarci dentro non bisogna attendere tanto. Dopodiché una volta attirato il cliente e concordato il prezzo, scatta la prestazione, mentre da qualche parte ben appostato “il lui” filmava tutto. A distanza di qualche giorno la sgradita sorpresa. “O ci paghi o diremo tutto a tua moglie”. Di mezzo i figli e l’onorabilità da salvare e allora meglio sborsare in silenzio. Meglio tirare fuori qualche migliaio di euro e mettere a tacere la scappatella retribuita. Il ricatto a luci rosse si sarebbe ripetuto in più circostanze, fino a quando qualcuno, sentitosi preso in giro, avrebbe preferito cantare. Spifferare la vicenda agli uomini dell’Arma che oggi avrebbero iniziato ad indagare. (articolo tratto da Il Nuovo Molise)
Condividi su:

Seguici su Facebook