AGNONE - La rabbia è tanta e lo si percepisce da subito. Sono da poco trascorse le ore 10, quando dinanzi le Poste centrali distanti pochi passi dal Comune, spunta la potente Audi A8 su cui viaggia il presidente della Regione Michele Iorio, atteso dai sindaci della Comunità Montana Alto Molise. Ancora qualche centinaia di metri e l’auto viene letteralmente assalita dalla signora Anna, una donna del posto sulla sessantina, che senza pensarci su due volte decide di colpire con pugni il parabrezza dell’auto. “Hai ucciso un territorio, vergognati” urla a Iorio. Scena che sintetizza lo stato d’animo degli agnonesi. Una trentina in tutto quelli che hanno deciso di accogliere il Governatore. “Dimettiti pinocchio”, fanno in tempo ad urlargli con un megafono prima che scompaia all’interno della casa comune. Ma lui non si scompone e da ex democristiano si lascia scivolare tutto addosso. Così una volta raggiunta la sala del sindaco stringe mani e dispensa sorrisi. Ma fuori la rabbia dei contestatori, per lo più donne con bimbi al seguito, non si placa. C’è Nunzia Zarlenga del comitato ‘Il Cittadino c’è..’, Michele Carosella e Maurizio Cacciavillani del gruppo di opposizione ‘Nuovo Sogno Agnonese’, ci sono anziani e qualche giovane. De Vita inizia a parlare ma fatica a farsi capire visto che le sue parole sono sovrastate dalle urla della gente. “Dimissioni e sindaci senza palle”, si sente arrivare da fuori. “Le contestazioni sono legittime e le rispettiamo - ammetterà Iorio – ma bisogna capire che la sanità è cambiata e occorre andare avanti”. La gente non vuol sentir ragioni e inconsapevole di quanto sta accadendo all’interno del Comune fa partire un coro, che arriva chiaro al destinatario. “Fuori Iorio dalla Regione”. Nel frattempo arrivano due pattuglie dei carabinieri e un’auto civetta. “La gente è incazzata – si lascia scappare Marinelli – perché non ammette le ingiustizie”. Il riferimento va a quanto accaduto a Venafro con il congelamento di alcuni provvedimento. Iorio spiega: “E’ solo questione di tempo e di organizzazione, ma quanto deciso sarà portato a compimento”. “Buffoni, buffoni” i cori scanditi da fuori e che inevitabilmente creano imbarazzo. Intanto i sindaci di Belmonte del Sannio, Errico Borrelli e di Pescopennataro, Pompilio Sciulli, entrambi estrazione Pdl, elogiano il lavoro del commissario alla sanità. “Comportamento vergognoso” il commento a caldo del collega di Capracotta, Antonio Monaco dell’Idv. “Ci scippano l’ospedale da sotto il naso e le uniche parole che questi signori riescono a proferire sono di elogio?” dirà poi sfogandosi. Eccoli quelli che dovevano dimettersi, tutti intorno ad un tavolo a celebrare la morte del Caracciolo...