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Ospedale Caracciolo: Appello agli avvocati agnonesi

L'intervento di Nunzia Zarlenga

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Qualche anno fa  fu fatto un ricorso straordinario al Capo dello Stato per scongiurare la chiusura del “Caracciolo” promosso da “il Cittadino c’è”. Come comitato a  nessuno di noi fu possibile firmarlo perché avevamo  già sottoscritto  il ricorso al TAR intrapreso dall’Art.32 che ci sembrò sacrosanto appoggiare e le due cose erano per legge incompatibili. Così provammo l’escamotage di farlo firmare dal mio compagno, che come cittadino aveva il diritto di ricorrere a quello che comunemente viene chiamato “il ricorso dei poveri”. Pure se la legge riconosce a chiunque  il diritto di avviare questo tipo di ricorso ,il nostro è stato dichiarato inammissibile con la seguente motivazione “…si ritiene che non sussista in capo al ricorrente un interesse qualificato ed attuale a ricorrere….la Sezione esprime il parere che il ricorso debba essere dichiarato inammissibile”. Probabilmente  sbagliammo l’impianto…non saprei. Intanto premetto che bisogna continuare con il ricorso al TAR dell’Art. 32,e su questo non ci piove, ma  nulla vieta di provarle tutte, per cui voglio lanciare una proposta/ appello  e sapere il vostro parere. Alcuni avvocati agnonesi si sono da sempre dichiarati disponibili a mettere a servizio di questa battaglia la loro professionalità e qualifica, quindi a loro chiedo: non potremmo ricorrere ancora al Capo dello Stato questa volta mettendo al centro il riconoscimento del nostro territorio come area disagiata? Se ce la riconosce il Consiglio di Stato il resto dovrebbe venire di conseguenza…o sbaglio? Io ricordo che si resero disponibili  come legali Vincenzo Scarano e Nadia Romano (mi scuso se dimentico qualcun altro),ma non sarà difficile mettere su un team di legali volenterosi.  Sono fermamente convinta che dobbiamo giocarci tutte le carte possibili e anche impossibili:che abbiamo da perdere?You can do?

PS: ovviamente metto a completa disposizione tutto il carteggio in mio possesso relativo al precedente riscorso!
a tale proposito riporto quanto pubblicato qualche giorno fa dal Vicesindaco Maurizio Cacciavillani perchè credo sia utilissimo come base di partenza per l''eventuale ricorso:" Il 5 agosto 2014 la Conferenza Stato Regioni ha approvato un regolamentorecante la "Definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all'assistenza ospedaliera”.Al punto 9.2.2 del citato regolamento si parla esplicitamente di “Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate” Tali Presidi devono essere dotati indicativamente di:- un reparto di 20 posti letto di medicina generale con un proprio organico di medici e infermieri;- una chirurgia elettiva ridotta che effettua interventi in Day surgery o eventualmente in Week Surgery con la possibilità di appoggio nei letti di medicina (obiettivo massimo di 70% di occupazione dei posti letto per avere disponibilità dei casi imprevisti) per i casi che non possono essere dimessi in giornata; la copertura in pronta disponibilità, per il restante orario, da parte dell’equipe chirurgica garantisce un supporto specifico in casi risolvibili in loco;- un Pronto soccorso presidiato da un organico medico dedicato all’Emergenza-Urgenza, inquadrato nella disciplina specifica così come prevista dal D.M. 30.01.98 (Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza) e, da un punto di vista organizzativo, integrata alla struttura complessa del DEA di riferimento che garantisce il servizio e l’aggiornamento relativo.E’ organizzata in particolare la possibilità di eseguire indagini radiologiche con trasmissione di immagine collegata in rete al centro hub o spoke più vicino, indagini laboratoristiche in pronto soccorso. E’ predisposto un protocollo che disciplini i trasporti secondari dall’Ospedale di zona particolarmente disagiata al centro Spoke o Hub.

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