Torneranno ad incontrarsi nuovamente il prossimo venerdì i sindacati e il consigliere regionale Cotugno per discutere sulla situazione degli uffici postali in alto Molise. Le due parti dell'incontro hanno trovato un terreno comune nel coinvolgere i sindaci dei comuni che si troveranno sotto la mannaia della spending review. Questo tipo particolare di politica comporta la razionalizzazione dell'apertura degli uffici postali già a partire dal prossimo mese di aprile.
Il pensiero generale tende soprattutto ad oltrepassare questo status quo per approdare al timore che dalla razionalizzazione si passi alla chiusura definitiva. Per ovviare o quantomento per mitigare questa paura si è già pensato - come ha fatto sapere il consigliere Cotugno - di aumentare l'importanza degli uffici postali assegnando loro maggiori servizi che potrebbero, in qualche modo, giustificare la loro presenza in loco.
Ulteriore discorso portato avanti dal consigliere, sempre in accordo con i sindacati, è la non condivisibilità delle scelte operate, in tema di spendig review, da Poste italiane giacché è stata una delle poche aziende italiane, con capitale pubblico, a non chiudere il 2014 in perdita. L'obiettivo primario è dunque quello di creare un tavolo di confronto quanto più omogeneo possibile di modo che si possa portare avanti il tentativo di scongiurare un ennesimo ridimensionamento che aggraverebbe ulteriormente una già disastrosa situazione economica. Inoltre sono già presenti lamentele sui disservizi che 'offrono' gli uffici postali talvota trasformati quasi in piccoli bazar dove e possibile acquistare libri di cucina e 'gratta e vinci' dai quali però vengono consegnate in ritardo bollette e corrispondenza ordinaria.
La razionalizzazione pensata da Poste italiane prevede la chiusura dell’ufficio di Monteverde di Bojano; l’apertura in giorni alterni di quelli di Campochiaro, Campomarino Lido, Casalciprano, Cercepiccola, Macchia Valfortore, Monacilioni, Montelongo, Morrone, San Giovanni in Galdo, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Roccasicura, Castelromano (frazione di Isernia), San Pietro Avellana e di un ufficio di Larino; l’apertura per soli due giorni a settimana a Sant’Angelo Limosano e in uno sportello di Trivento e la diminuzione da quattro aperture settimanali a tre ad Acquaviva di Isernia e Castelpetroso.
Su questo tema ha anche preso la parola Antonio D'Alessandro della Cisl Poste affermando: 'Gli ennesimi tagli agli uffici postali massacrano il Molise, già messo a dura prova da ritardi e disservizi di ogni genere. Prevale la logica del mercato e dei numeri, metodo inaccettabile che ci induce a costringere il coinvolgimento delle istituzioni, del ministro e dei nostri parlamentari. Evidentemente, la politica vuole la morte dei piccoli centri. Da parte nostra faremo un’azione congiunta con tutti gli attori coinvolti. La chiusura dell’ufficio postale è la cessazione di un servizio pubblico che, per una piccola comunità come quelle della nostra regione, significa perdita di autonomia e disagio'