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LA SCUOLA IN STRADA CONTRO I TAGLI AL CARACCIOLO

Nel fine settimana trecento ragazzi dell'Isiss hanno dato voce alla protesta

redazione
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AGNONE - “Non voglio nascere cipollaro”. “Mangia pane a tradimento”. “Caracciolo cotto e mangiato”. “Siamo popolo non siamo gregge rispettate anche voi la legge”. Sono solo alcuni degli striscioni che da venerdì mattina campeggiano sull’inferriata dell’ospedale San Francesco Caracciolo. Ad apporli i ragazzi dei quattro istituti superiori (Scientifico, Itis, Ipsia, Ipssar, ndr) che hanno deciso di scendere in strada e manifestare contro i tagli alla struttura sanitaria altomolisana (di fatto già operativi, vedi Ostetricia, ndr). L’iniziativa fa seguito a quella promossa una settimana fa nell’aula magna dell’Istituto tecnico industriale ‘Leonida Marinelli’, quando a raccontare la loro verità sui tagli alla struttura sanitaria sono stati i primari dei vari reparti. Nel fine settimana la protesta è proseguita e ha visto un corteo formato da almeno trecento ragazzi, vestiti di nero, sfilare lungo le principali strade del paese. “Non vogliamo essere trattati come cittadini di serie B – ha tuonato Francesco Di Nucci, rappresentante d’istituto dello Scientifico e promotore della protesta - Non diciamo no al ridimensionamento ma quello che pretendiamo sono servizi sanitari all’altezza del territorio e pari dignità di un connazionale che vive a Milano o Cagliari. D’altronde – ricorda Di Nucci – a stabilirlo è la Costituzione italiana grazie all’articolo 32”. Cori di scherno sono stati lanciati all’indirizzo dei politici regionali durante il sit-in davanti la struttura. “Se muore l’ospedale muore la città e di conseguenza l’alto Molise e i tanti paesi dell’alto Vastese – ha detto una ragazza che frequenta il quarto anno dello Scientifico – Oggi abbiamo deciso di scendere in strada per dire no a questa eutanasia dolce perché vogliamo realizzare il nostro futuro nella terra nella quale siamo nati”. Nei prossimi giorni i ragazzi dell’Isiss si faranno promotori di una lettera che invieranno al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. “Ma questo è solo l’inizio – ha concluso Di Nucci – nella maniera più assoluta non intendiamo arrenderci e stiamo valutando altre forme di protesta. Ripeto: siamo cittadini italiani e vogliamo essere trattati come tali”. Il tutto accade a pochi giorni dall’incontro pubblico promosso (giovedi’ 25 novembre, ndr) dal gruppo ‘Il Cittadino c’è...’ che all’interno del teatro Italo Argentino vedrà la presenza dei medici che potranno per l’ennesima volta raccontare la loro verità. Intanto il direttore sanitario del presidio, Nicola Iavicoli butta acqua sul fuoco: “Le nostre competenze non mutano. Al Caracciolo si continuerà ad operare regolarmente tutti i giorni. Naturalmente – ha concluso Iavicoli – mi auguro che le promesse fatte dai vertici dell’Asrem in merito alle criticità che tuttora esistono possano essere risolte nel breve tempo possibile”.
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