VASTO - «Abbiamo comprato questi terreni 30 anni fa. Durante l’inverno sto a Torrebruna, perché mi piace stare al mio paese, mio figlio non voleva neanche farmi vedere quello che era successo. Tutti i fiori e le piante che vedete sono stati piantati da mio marito, lui non c’è più da 17 anni. Ora – trattiene a stento le lacrime – è andato tutto perso. 30 anni di lavoro e di sacrifici e non c’è più niente».
È la testimonianza di Maria Cilli, cittadina di Torrebruna, pioniere insieme al marito dei camping della riviera, che in questi giorni è alle prese con la devastazione subìta dall'esondazione del torrente Buonanotte. La forza delle acque è stata tale da abbattere facilmente muri e spostare i pesanti blocchi di cemento che formavano le gradinate dell'area riservata agli spettacoli
Continua a leggere su iltrigno.net