CAPRACOTTA - «Non sono contro l’eolico tout court, il vento può essere un vantaggio per i piccoli centri se sfruttato con oculatezza». Non è una semplice dichiarazione. Quella del sindaco di Capracotta Antonio Monaco è una certezza. Dettata dai fatti. E dai risultati. Il suo Comune ha detto sì all’energia del vento e ha installato dieci pale. Ma le precisazioni iniziano fin da subito: «L’impianto si trova in zona Monte Forte, una località dominata dal vento. Scelta non a caso. Un luogo dove, nel tempo, non hanno attecchito ad esempio le specie di alberi piantate dalla Comunità montana di Agnone». Ecco il primo punto: l’individuazione di siti adatti. «Intendiamoci – spiega Monaco – anch’io sono contrario agli impianti vicini a siti di interesse storico e archeologico. Ma non capisco il “no a prescindere” nei casi dei Comuni che possano garantire siti adatti all’implementazione dei pali». Il sindaco insomma difende quei comuni che sfruttano il vento senza danni per l’ambiente. Seguendo il suo esempio: «Nel caso di Capracotta abbiamo verificato che le nostre pale non hanno avuto impatti negativi in materia zootecnica. Nella stessa zona gli animali continuano ad andare al pascolo, neanche l’habitat dei volatili è stato intaccato». Dunque non solo entrate economiche, per Capracotta si parla di 170mila euro annui di introiti, ma anche attenzione al verde. Ancora Monaco: «Sotto il profilo ambientale – dice ancora il sindaco – sono a posto con me stesso. Abbiamo 130 chilometri di sentieri custoditi e ben curati. Il nostro centro è conosciuto anche fuori regione per il rispetto che abbiamo della natura». Eolico come motore economico, eolico come fattore slegato dai problemi ambientali. Fra un po’, eolico addirittura come possibilità didattica e sociale. «Il Comune sta studiando la riconversione dell’area di Monte Forte. Potremmo farne un’area pic-nic. Oppure potrebbe accogliere una masseria che fungerebbe da aula didattica per il turismo scolastico». Un quadro niente male. Ma allora perché tanto baccano sul tema? A questo punto, il discorso non può che entrare nel campo politico. Il sindaco è chiaro anche ora: «Stiamo pagando l’assenza di un piano eolico regionale. Non bisogna addossare tutte le responsabilità ai sindaci, ma agli organi deputati a decidere leggi e conseguenti parametri in materia. Dunque – chiude il sindaco – la responsabilità di tutto questo, forse anche di una cattiva informazione sul tema, è da imputare a Regione e governo centrale».