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1995-2015: Vent'anni fa Papa Giovanni Paolo II in Molise

Cosa successe e come fu accolto il Santo Padre dal popolo

redazione
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AGNONE 1995 - Grazie per questa accoglienza Valeva la pena di venire qui - queste le parole del Santo Padre pronunciate in conclusione della visita pastorale in Molise tenutasi ormai venti anni fa.
Ad accoglierlo ci fu un mare di giovani e di persone in festa, riuniti dal suono delle campane che suonavano a festa in suo onore. Quella calorosa accoglienza toccò nel profondo il papa che prima di riprendere la via di Roma pronunciò un monito per tutte i giovani accorsi: “Non arrendetevi di fronte ai gravi problemi del momento. Non rinunciate a progettare il futuro”.

Era già la sua seconda visita e, Giovanni Paolo II, passò in rassegna Monte Vairano, il Santuario Mariano di Castel Petroso e concluse il tutto ad Agnone. Qui si recò presso la pontificia fonderia Marinelli dove, a distanza di tanti anni, si è voluto commemorare, con la fusione di una campana in bronzo, l’evento tanto caro agli agnonesi e a tutti i molisani.

Il papa venne condotto all’interno della fonderia per comprendere il processo di creazione delle campane. Al termine della visita salutò Agnone dicendo:  ‘Sono felice di essere in mezzo a voi in questo antico centro del Molise, che ha diffuso nel mondo messaggi di cultura e di fede, veicolati dal lavoro dei suoi figli e, in qualche modo, anche dal suono delle sue famose campane. Avrò tra poco la gioia di assistere alla colata di una nuova campana della Fonderia Marinelli: una campana che recherà in bassorilievo la profezia di pace di Isaia. Trovo inoltre molto significativo che la colata delle campane di Agnone sia accompagnata dalla preghiera, specialmente dall’invocazione della madre di Dio.’

Fu una visita dedicata principalmente al lavoro artigiano così da tenere ben presente la ricorrenza che cadeva proprio in quel giorno: San Giuseppe. Indelebili rimasero le parole di Papa Wojtyla pronunciate in piazza Libero Serafini, ora piazza Giovanni Paolo II. Il Santo Padre si rivolse direttamente agli artigiani asserendo: 'Carissimi artigiani e voi tutti contadini e lavoratori del Molise ma anche alle Pubbliche Autorità, per una politica di sostegno di tutta l' attività economica della Regione' e tra queste attività, il Santo Padre, indicò : 'un programma concreto ed immediato di sviluppo che stimoli individui e comunità a riconsiderare la potenzialità delle risorse esistenti…….un sostegno equilibrato e attento a tutti i settori dell’ economia regionale che dovrà essere guidato dalla consapevolezza della pari dignità e della complementarietà tra le varie espressioni economiche, compresa quella dell’ artigianato……sarà doveroso proteggere la qualità del territorio, superando la tentazione di emarginare, rispetto ai servizi essenziali, le zone più ferite dall’ emigrazione e dallo spopolamento……solo ripristinando dappertutto condizioni di vita ottimali, si consentirà a ciascuno di rimanere nella terra dei suoi avi e nella sua casa. Si tratta di problemi che vanno risolti alla luce di una forte cultura della solidarietà e della giustizia: non si promuove vero progresso, se si abbandonano a se stessi i più piccoli e gli ultimi'

L’evento lasciò un’impronta così profonda che lo stesso Wojtyla ricevette, dalle parole dell’allora Sindaco Marcovecchio, una proposta che suonò così: 'Sarebbe nostro grande desiderio poterle offrire in Roma lo spettacolo della Ndocciata, manifestazione natalizia, sublime testimonianza religiosa dei nostri avi'. Giovanni Paolo II nella sua immensa bontà non poté, attraverso i suoi uffici, rifiutare e pertanto le fiaccole agnonesi calcarono il terreno di Città del Vaticano in occasione dell’8 dicembre 1996.

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