AGNONE - “E’ a dir poco paradossale come il centrodestra accusi i medici della chiusura dell’ospedale Caracciolo e poi registriamo come un loro amministratore, che riveste il ruolo di anestesista, abbandoni la nave che sta per affondare”.
Quasi non riesce a darsi una spiegazione Maurizio Cacciavillani, esponente di minoranza al Comune di Agnone, che commenta così gli ultimi accadimenti all’interno della struttura sanitaria altomolisana, ormai sulla soglia del baratro. Tuttavia la spallata definitiva, che potrebbe paralizzare le attività di chirurgia, è pronta a darla proprio un consigliere di maggioranza, Costantino Mastronardi.Infatti dal prossimo 15 dicembre Mastronardi dovrebbe prendere servizio all'ospedale Veneziale di Isernia, come confermato da don Francesco Martino, direttore della pastorale sanitaria della diocesi di Trivento.
“Premesso che dal lato professionale ognuno può fare quello che vuole – riprende Cacciavillani – politicamente Mastronardi è incoerente con la battaglia che l’amministrazione De Vita al pari dell’assessore regionale Marinelli dicono di voler perseguire”.
Non a caso Cacciavillani cita due nomi: De Vita e Marinelli.
Domanda: quante responsabilità vanno attribuite ad entrambi per la chiusura dell’ospedale cittadino.
“Se oggi la sanità molisana è stata commissariata e di conseguenza l’ospedale Caracciolo non potrà fregiarsi più di tale nome – sottolinea Cacciavillani - la colpa va da attribuire alla politica regionale e quindi Marinelli che fa parte della Giunta ha delle responsabilità ben precise. Detto questo, incomprensibile appare il comportamento del primo cittadino di Agnone, Gelsomino De Vita che fidandosi delle bugie di Iorio non ha difeso, come molti gli chiedevano, la struttura agnonese. Che sotto non ci sia qualcos’altro tenuto segreto?”
A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina, predicava Giulio Andreotti. E in sintesi è questo che Cacciavillani ha voluto far intendere.
Poi alla domanda se il trasferimento di Mastronardi (uno dei tre anestesisti in forza al Caracciolo, sulla carta ne servirebbero almeno quattro, ndr) rappresenta il colpo di grazia per l’ospedale come va dicendo il direttore della pastorale sanitaria della diocesi, don Francesco Marino, Cacciavillani replica: “Purtroppo penso proprio di sì, anche perché non vedo soluzioni alternative imminenti, mentre sulla vicenda si registra l’assordante silenzio dell’Asrem. Inoltre – prosegue l’esponente del gruppo Nuovo Sogno Agnonese – si sa quando un servizio scompare difficilmente potrà essere ripristinato”.
Pensa che Mastronardi dovrebbe dimettersi dalla carica di consigliere di maggioranza? Cacciavillani risponde con una battuta. “Non lo ha fatto De Vita non vedo perché dovrebbe farlo lui...”. Come a dire: la classe non è acqua...
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Lorenzo Marcovecchio, capogruppo di Rinnovare in Comune.
“Colpa dei medici se l’ospedale chiude? Colpa degli amministratori, oserei dire – afferma Marcovecchio – la vicenda Mastronardi è solo la goccia che farà traboccare il vaso. E’ la prova evidente di come la gestione De Vita si è rivelata fallimentare sotto tutti i punti di vista per quanto concerne la sanità pubblica. Ma il peggio – annuncia Marcovecchio – arriverà subito dopo le votazioni regionali, quando i vari politicanti eletti a Campobasso si dimenticheranno dell’esistenza di Agnone e di tutto l’alto Molise”.