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"Siamo cittadini di serie B"

IL'affondo dei consiglieri comunali del gruppo Rinnovare

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AGNONE - "Siamo molto preoccupati dal veloce evolversi degli eventi legati all’ospedale Caracciolo. Sia come politici locali ma, soprattutto, come cittadini Altomolisani non ci sentiamo affatto tutelati da quelle Istituzioni che dovrebbero garantire il diritto alla salute così come previsto dalla Carta Costituzionale. Siamo passati, nel giro di un mese, dalla fase della preoccupazione, a quella della speranza per, poi, piombare drasticamente alla fase dell’indignazione". Esordiscono così i due consiglieri di minoranza del gruppo 'Rinnovare' al Comune di Agnone, Lorenzo Marcovecchio e Danilo Di Nucci in merito alla ultime notizie sulla struttura sanitaria altomolisana. "Non riusciamo a capire come mai a pagare le conseguenze di una cattiva gestione - proseguono - della spesa sanitaria debba essere l’unico nosocomio che si è sempre distinto e che continua tutt’ora a distinguersi per la sua eccellenza ed oculatezza nella gestione". In seguito i rappresentanti del gruppo 'Rinnovare' rispolverano la famosa Legge sulla Montagna, mai effettivamente entrata in vigore. "Non riusciamo a capire come mai per il nostro territorio si continui a parlare solo ed esclusivamente per cifre e, invece, non si applichi la famosa legge sulla montagna prevista anche dalla nostra Regione ma mai applicata per mancanza di copertura finanziaria e, forse, anche per mancanza di volontà politica". Infine rivolgono un accorato appello al presidente della Regione, Michele Iorio. "Se quanto anticipato dalla Mastrobuono dovesse trovare applicazione non possiamo far altro che appellarci al Governatore Iorio, che da Commissario alla Sanità ha garantito il massimo appoggio per il Caracciolo controfirmando la proposta fattagli dai Sindaci. Da Presidente della Regione, ci auguriamo che continui a dimostrare l’interesse per la nostra struttura e, finalmente, applichi la sopracitata legge n. 15/2003 in favore delle aree montuose e tuteli così non solo il diritto alla salute ma il diritto di tutti i cittadini a vivere dignitosamente in ogni zona del Molise. Siamo convinti che, ad oggi, questa possa essere l’unica strada possibile e vogliamo credere che i vertici regionali raccoglieranno questo appello che è condiviso da tutti i cittadini dell’Altomolise stanchi di essere considerati cittadini di serie B".
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