Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Sanità molisana: si può fermare il disastro?

Un post del dottor Pastore offre un ottimo spunto di riflessione

redazione
Condividi su:

Da un anno a questa parte la battaglia pro ospedale Caracciolo è sempre in primo piano; tuttavia il polo agnonese non è l'unico a soffrire in seguito all'approvazione del decreto Balduzzi che ha messo in difficoltà l'intero comparto sanitario regionale

Probabilmente quelli che potrebbero davvero rendere l'idea di ciò che sta accadendo sono gli 'addetti ai lavori' e anche per questo abbiamo deciso di riprendere una riflessione pubblicata sul profilo facebook del dottor Lucio Pastore riguardante proprio l'agonizzante sistema sanitario molisano.

Penso che se si vuole fermare la deriva che sta portando alla distruzione del sistema sanitario molisano, Ã¨ necessaria una mobilitazione generale di tutta la regione. La questione sanitaria si intreccia e ricollega alla crisi occupazionale ed ambientale che stiamo vivendo. Le stucchevoli discussioni incentrate sui perimetri dell'area di crisi e non sulle scelte strategiche da fare, ci fanno comprendere che nulla è cambiato nella gestione politica. Sembra riproporsi lo schema di Iorio sull'utilizzo dei fondi dell'articolo 15.  Se le forze sociali e sindacali non prenderanno coscienza che è arrivato il momento di essere protagonisti con una forte mobilitazione che dia una svolta a questa regione, saranno complici del declino inarrestabile del territorio. Ora è il momento di agire, domani sarà tardi. 
Se queste forze verranno meno nell'azione e lasceranno che il muro di gomma riassorba tutto il malcontento sociale, noi cittadini,  anche nelle periferie,  dobbiamo organizzarci per reagire. Lo dobbiamo fare per noi e per i nostri figli.

Parole che fanno pensare ma soprattutto che permettono di capire a pieno anche la situazione dal punto di vista del personale sanitario che si trova a dover fare i conti con quanto sta succedendo. Il rischio inoltre è quello che, andando avanti con le 'stucchevoli discussioni' a cui fa riferimento anche la nota, si possa arrivare ad una situazione quasi paradossale come quella che ha visto protagonista una famiglia piemontese residente in provincia di Verbania. La vicenda colpisce per diverse similitudini con la nostra zona; tre le caratteristiche principali: 1- abbondanti nevicate; 2- necessità di recarsi in ospedale; 3- impossibilità di raggiungere il polo sanitario più vicino perché troppo lontano. Se non sapessimo che tutto ciò è successo in Piemonte potremmo scambiarla per una storia 'nostrana'. In questo caso ad essere protagonista principale è stata una giovane mamma che, nell'impossibilità di raggiungere l'ospedale più vicino, è stata costretta a partorire in casa con i genitori di lei a fare da ostetrici seguendo al telefono le indicazioni dei sanitari del 118.

Fortunatamente tutto poi è andato per il verso giusto, ora mamma e bambino stanno bene. Ma se fosse capitato ad una persona anziana, oppure se ci fossero state complicanze? L'unica speranza è che comunque non si debba mai arrivare ad una situazione del genere ma, viste le carte in tavola, tutto potrebbe accadere.

Condividi su:

Seguici su Facebook