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“Sono stata minacciata, ma non mollo”

Intervista a Nunzia Zarlenga, la ‘pasionaria’ che lotta contro i tagli al l'ospedale San Francesco Caracciolo

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AGNONE - La battaglia a salvaguardia dell’ospedale cittadino continua. Nonostante gli scarsi risultati ottenuti e l’immobilismo di una classe politica incapace di saper dare risposte alla popolazione, nonostante le minacce di lasciar perdere, di chi te lo fa fare e le promesse di dimissioni sottoscritte da uomini avvolti dal tricolore, mai effettivamente mantenute, nonostante tutto si va avanti. A tenere accesa la fiammella della speranza, di chi non vuole sottostare tacitamente alla svendita di un territorio, sono i semplici cittadini. Gente comune che non accetta il “disegno criminoso”, come lo ha definito il costituendo Comitato articolo 32, che di fatto sta per spazzare via mezzo secolo di storia e quel diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana. Così mentre a Campobasso e ad Isernia i vari assessori locali, preferiscono reagire con il silenzio anziché tutelare i loro elettori di fronte a tagli indiscriminati e soppressioni selvagge, chi torna a metterci la faccia è una donna alla quale probabilmente mancano solo gli attributi,metaforicamente parlando, perché quelli virtuali li ha già mostrati. 8 marzo 2010 (data in cui il gruppo ‘Il Cittadino c’è’ scende per la prima volta in strada, ndr) – 22 gennaio 2011, una battaglia lunga quasi dodici mesi. Servita a cosa Nunzia Zarlenga (leader del gruppo Il Cittadino c’è)? “A far risvegliare un paese anestetizzato da promesse e proclami mai mantenuti. A far scendere in piazza 2000 persone, 700 delle quali hanno deciso di loro spontanea volontà di restituire la scheda elettorale per dire basta a soprusi e ingiustizie. A prescindere da come andrà a finire la storia del San Francesco Caracciolo per noi questa rappresenta una vittoria che non ha eguali nel corso della storia locale, scrivetelo pure". Della questione tagli alla sanità in Alto Molise avete interessato la procura della Repubblica, intanto a quanto sembra di capire gli anestesisti del Caracciolo non garantiranno più le reperibilità. Cosa vi aspettate dalla giustizia ordinaria? “Prima di tutto vorrei riportare quanto riferitomi in queste ore da Franco Paolantonio, primario del reparto di Anestesia e Rianimazione. E cioè che fino a quando lui sarà in forza alla struttura il reparto garantirà tutti i servizi (tuttavia sarebbe prossimo il suo trasferimento ad Isernia, ndr). Una bella risposta a quanti hanno sparso menzogne dicendo che l’ospedale chiudeva per colpa dei medici. Cosa ci attendiamo dalla procura? Indagini brevi sulla violazione dell’articolo 32, perché chi ha agito con leggerezza e superficialità (vedi soppressione punto nascita) paghi dazio”. Ci vuole esprimere la sua più grande delusione in tutti questi mesi. “Non ricevere risposte dalla classe politica locale interpellata più volte. Politici che avevano l’obbligo e il dovere di tutelare i propri cittadini. Speravo che almeno in alto Molise ciò potesse accadere purtroppo mi sono dovuta ricredere”. Con questa battaglia lei è diventata una persona scomoda. E’ vero che ha ricevuto minacce? “Verissimo. Sono stata avvicinata da alcuni personaggi che mi hanno consigliato di lasciar perdere”. Da parte di chi? Si può dire? (ride sarcasticamente ma preferisce non rispondere). Potrebbe dimostrarlo? “Con me c’era il mio compagno, ma al posto di recarmi dai Carabinieri ho preferito rispondere per le rime. Avrò anche sbagliato ma sinceramente questi buffoni di corte, non riesco a trovare altre parole per definirli, non incutono timore a nessuno. Vado avanti”. Una struttura che perde pezzi quotidianamente, ma il sindaco Gelsomino De Vita continua a dire che va tutto bene. Sembra ricordare quella famosa scena del Titanic con la nave che affonda e gli orchestrali che continuano a suonare. “Credo anzi sono sicura che l’atteggiamento di Iorio, Marinelli e De Vita è in funzione delle prossime elezioni regionali. Gente che deve candidarsi e cercare di attirare consensi mi dite come fa ad ammettere che tutto va male?" Oggi nascerà un nuovo comitato. L’Articolo 32 promosso da due ex amministratori comunali quali Franco Di Nucci e Armando Sammartino. Non crede che la loro discesa in campo sia tardiva? “Magari ce ne fossero altri cento. Ciò significa che Agnone è viva e non intende arrendersi. L’importante sarà far capire alla gente che questo nuovo soggetto non nasce in contrapposizione agli altri movimenti, anzi la battaglia per il Caracciolo ci unisce o meglio cementifica i nostri intenti”. A proposito di elezioni regionali, ma è vero quello che si dice in giro, ovvero che sarà una delle prossime candidate? “Preferisco non rispondere”. Grazie lo stesso. Intanto in molti già si dicono pronti a votarla.
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