AGNONE - Miscere utili dulci, questo il sottotitolo della manifestazione “La notte dei poeti”, nata da un’idea di Saverio La Gamba e Ida Cimmino, vice presidente e presidente del Centro Studi Alto Molise “Luigi Gamberale” e subito condiviso da tutto il consiglio, realizzata con il patrocinio del Comune di Agnone e la collaborazione dell’ ARCOA, della Pro Loco, della FIDAS e dell’Associazione Nazionale Carabinieri, del Teatro Italo Argentino, che ha avuto luogo sabato 27 luglio a partire dalle ore 18.00.
“Il richiamo all’Ars poetica di Orazio è significativo” spiega il presidente del Centro Studio Alto Molise Ida Cimmino “Orazio intendeva insegnare, dilettando con la poesia, noi abbiamo cercato di intessere con i partecipanti un dialogo, sui versi dei più grandi poeti del passato e del presente, dilettando con la musica e l’arte declamatoria, abbellendo la serata con l’enogastronomia e, intanto, seminando la bellezza nell’animo dei viandanti del borgo. L’iniziativa ha messo insieme buona parte delle associazioni che rappresentano il tessuto sociale vivo e attivo di Agnone. Coloro che, consci dell’impossibilità di ricevere soluzioni dall’alto, si adoperano per cercare risposte operative, serie ed originali, alle domande di crescita turistica di un paese, che non ha nessuna intenzione di subire oltre né, tanto meno, di morire. Il disfattismo e la sterile polemica non fanno parte del vocabolario delle Associazioni coinvolte in questo e negli altri progetti dell’estate agnonese, come non fanno parte del linguaggio di tutti gli operatori del settore ricettivo che continuano a scommettere sulla nostra terra e a crescere nel numero e nella qualità, proiettando Agnone ben al di là dei confini della regione, e costruendone un’immagine positiva.”
Alle 18.00 di sabato 27 luglio ci si è ritrovai presso il bellissimo chiostro di palazzo S. Francesco, per l’inaugurazione ufficiale della manifestazione. Ad aprire la serata la declamazione del Cantico dei Cantici con le voci intense e suggestive del poeta Luigi Fabio Mastropietro e di Mari Correa, il commento musicale del duo chitarra flauto Vincenzo La Sala e Franco Di Rienzo e l’introduzione critica dell’opera curata dalla prof.ssa Michela Miscischia. Il “percorso di nutrimento dell’anima e del corpo” si è aperto alle 20.30 presso Porta S. Nicola, in pieno borgo medievale:qui i partecipanti muniti di biglietto hanno ricevuto il “sacchetto della notte” contenente bicchiere e posate, oltre che un segna-libro con alcune poesie. In piazza Dante Alighieri hanno trovato ad attenderli l’impeto del poeta Valentino Campo, accompagnato dal superbo Cabildo jazz quartet , e la degustazione, affidata al Caffè letterario, di sfizi e stuzzicherie. Al termine della declamazione i viandanti del borgo sono stati guidati da leggii con poesie e candele segna passo lungo via Poerio e vico Mancinelli, fino a giungere a largo Marinelli dove Domenico Meo e Antonino Patriarca hanno offerto poesie dialettali, accompagnate dalla musica del giovane Pasquale Masciotra e dalla degustazioni di fino e fagiolata. In Piazza Plebiscito Luigi Fabio Mastropietro e Mari Correa, hanno declamato dal suggestivo balconi dell’Hotel “Palazzo della Citta” accompagnati dalla musica di Luciana Patullo e dalla degustazione di primi piatti tipici curati dal Borgo Antico. Si è giunti poi nella Chiesa di Santa Croce dove Valentino Campo, in un’atmosfera sacra ed intensa, ha declamato il canto XVII dell’Inferno. I viandanti del borgo sono stati guidati fino a piazza Marsala dove li accolti la splendida musica di Lino Mastronardi e Michelino Marcovecchio che ha scortato la perfomance teatrale di Rolando Giancola in un suggestivo viaggio tra la poesia del passato e del presente.
L’Associazione Nazionale Carabinieri ha offerto la degustazione di un sostanzioso secondo piatto. Nel piazzale del belvedere “Ripa”, infine, Carlo Miscischia ha servito dolci e calici alle stelle mentre il poeta Rodolfo Coccia e i la famiglia Carlomagno hanno sapientemente mescolato per i viandanti note e parole. A notte fonda giovani poeti e voci hanno declamato poesie e cantato canzoni d’autore improvvisando. La notte dei poeti è stata un’esperienza multisensoriale, da vivere e soprattutto condividere, difficile da raccontare perché molto intensa, apprezzata soprattutto dalle numerose persone venute da fuori. Un esperimento nuovo, che ha suscitato interesse e forti emozioni in chi l’ha vissuto, a giudicare dai numerosi ringraziamenti e complimenti giunti al Centro Studi durante tutta la manifestazione, anche da persone provenienti da Roma e Milano, dove, di certo, la cultura non manca. Senza alcun dubbio è nato un evento che sarà fisso nell’inizio estate agnonese.