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Genitori dell'Alto Vastese: non si possono far quadrare i conti a scapito dei più deboli

Continuiamo a lottare e resistere

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Dal 30 Marzo la ASL Lanciano-Vasto-Chieti ha tagliato, senza nessun preavviso, l'ambulatorio di logopedia, presso il distretto sanitario di base di Castiglione, frequentato da quindici bambini,  interrompendo di fatto un servizio pubblico e un  iter terapeutico già avviato, lasciando nello sconforto non solo i bambini ma anche noi genitori , senza trascurare gli altri 20 bambini in lista di attesa che hanno visto precludere ancora di più il loro diritto alla salute.

Noi riteniamo che sia stato fatto un atto grave e superficiale che non ha tenuto conto delle conseguenze a cui si andava incontro. I nostri bambini stavano ottenendo ottimi risultati grazie alla professionalità di chi li seguiva, risultati che con questa interruzione potrebbero essere vanificati.
Se si vogliono far quadrare i conti sulla pelle dei più deboli noi non ci stiamo.

Nell'Alto Vastese affrontiamo quotidianamente difficoltà che solo chi ci vive può capire e che si sono amplificate dopo gli ultimi eventi franosi. Noi cittadini di queste montagne siamo i veri partigiani di questo millennio perchè lottiamo quotidianamente per i nostri diritti elementari. Lottiamo per il diritto alla salute quando dobbiamo difendere il nostro distretto sanitario di base per evitare che vengano tolti i servizi o dobbiamo lottare per avere ill medico sull'ambulanza del 118.

Lottiamo per il diritto all'istruzione quando dobbiamo difendere le nostre scuole per evitare che chiudano, o quando dobbiamo lottare semplicemente per far raggiungere ai bambini le loro maestre perché una frana ha chiuso una strada, come è successo con i bambini di Fraine.
Lottiamo per il diritto alla mobilità quando dobbiamo superare il nostro isolamento con tre strade provinciali chiuse e con le uniche due rimaste ridotte a colabrodo, e con i ragazzi che sono costretti a bloccare i pullman per evitare di raggiungere gli istituti superiori dopo un'ora di viaggio quotidiano.

Lottiamo per il diritto al lavoro quando  dobbiamo fare almeno 50 chilometri per raggiungere gli insediamenti industriali più vicini e l'inverno ,quando nevica, costretti a restare a casa perché i mezzi messi in campo dalle istituzioni provinciali non sono adeguati.
Lottiamo per il diritto ad internet dove interi paesi ,come Schiavi D'Abruzzo sono sprovvisti di adsl.
L'elenco sarebbe ancora lungo ma noi adulti resistiamo. Vedere però che uno dei pochi servizi che viene offerto ai nostri bambini viene fatto sparire da un giorno all'altro è inaccettabile. Non è possibile far percorrere 60 chilometri a queste piccole creature per far raggiungere l'ospedale più vicino ,nella speranza che dopo liste di attese lunghe anche un anno, possano riprendere il loro percorso.
Dal 31 Marzo abbiamo assistito dapprima ad un silenzio assordante e solo dopo il clamore mediatico dato soprattutto da  “L' Eco Dell'Alto Molise”, che ringraziamo di cuore, si è levata qualche voce di protesta. Le nostre richieste sono chiari e semplici : 

1) Riattivazione e potenziamento del servizio di logopedia per dare la possibilità anche a quelli in lista di attesa dii potervi accedere
2) dare la possibilità di poter continuare l'iter terapeutico con la stessa Drsa per evitare di dover ricominciare tutto dall'inizio, considerando anche il rapporto di fiducia che si era instaurato tra i piccoli e la logopedista.

Come genitori abbiamo deciso di intraprendere un'azione legale nei confronti della ASL e di chi si è reso responsabile di tale atto. Azione legale che dopo l'interessamento odierno del Presidente D'Alfonso dell'Ass. Paolucci e del Dr Flacco è stata congelata. Infatti abbiamo preso atto dell'impegno a riattivare l'ambulatorio di logopedia nel più breve tempo possibile , al massimo entro la prima settimana di Maggio. Vogliamo credere ancora nell'onestà di chi si è impegnato per risolvere il problema , vogliamo credere ancora nel futuro dei nostri figli.

Abbiamo dato comunque mandato al nostro legale di preparare tutti gli atti e tutti i documenti da inviare in procura perché aspetteremo in silenzio fino all'8 maggio senza chiamare ne stampa ne politici,  dopo di che , se non vedremo risultati procederemo per difendere i diritti dei nostri figli e a parlare saranno solo i legali.

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