Siamo alle solite…”tempo di secca anche per le casse dell’Arsarp”. In questo caso la causa non è Caronte, l’anticiclone nord Africano, ma il consueto e tardivo trasferimento di fondi all’ex Arsiam.
I lavoratori forestali, sono in attesa degli stipendi del mese di maggio, e costretti quotidianamente a recarsi, nei cantieri, dislocati nella maggior parte dei casi, nella provincia di Isernia, ed affrontare i relativi costi.
Circa 80 unità, invece, sono impegnate nella campagna antincendio boschivo, e anche per quest’ultimi, l’Arsarp, pare, ufficiosamente, non abbia liquidità per pagare gli stipendi ormai prossimi.
Capiamo bene, che il Presidente Frattura, e l’Assessore Facciolla sono carichi di impegni istituzionali, le tante vertenze aperte, l’Expo, il PSR Tour……ma adempire una piccola formalità, o quanto meno verificare che la stessa sia stata adempita, non sottragga più tempo di tanto, ma sicuramente eviterebbe disagio e difficoltà, a chi già per poter sopravvivere fa quotidianamente uno sforzo enorme.
L’Italia ha ancora da utilizzare qualcosa come 12 miliardi di euro, sui fondi del PSR 2007-2013, fondi che dovrebbero essere impiegati e rendicontati entro la fine di quest’anno, cosa praticamente impossibile, è questo rappresenta un dato estremamente negativo, in un momento di crisi economica ed occupazionale.
Auspichiamo che il nuovo PSR 2014-2020, possa davvero rappresentare un volano di sviluppo, una possibilità reale di occupazione, anche per gli operai forestali, che proprio in relazione alle misure contenute nello stesso, potrebbero giovare di una certa continuità lavorativa direttamente correlata alla durata del nuovo Piano di Sviluppo Rurale.
Un PSR che vale 210 Milioni di Euro per la nostra Regione.
Chiediamo al Presidente Frattura e l’Assessore Facciolla, di attivarsi in maniera celere, in modo da poter permettere all’Arsarp, prima delle ferie estive, il pagamento delle mensilità arretrate, che altrimenti slitterebbero al mese di settembre, ipotesi che ovviamente scongiuriamo.
Nello stesso tempo auspichiamo che questa situazione, oramai diventata prassi, il tardivo pagamento delle spettanze, non abbia più motivo di persistere, visto che l’Arsarp, elabora un bilancio nel quale si evincono i costi che la struttura stessa sostiene per gli operai forestali annualmente, basterebbe esclusivamente trasferirli, in modo da poter svolgere l’attività lavorativa e nello stesso tempo avere la copertura finanziaria necessaria per poter poi assolvere al pagamento degli stipendi.