Partecipa a Alto Molise

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

'Acqua bene pubblico': la richiesta di Roccavivara oltre respinta di nuovo

Roccavivara Oltre: la maggioranza ha alzato un muro contro la minoranza

Condividi su:

Ancora un no. Ancora una proposta respinta. Anche di fronte alla richiesta di modificare lo statuto per la difesa dell’acqua come bene pubblico, il gruppo consiliare di maggioranza ha alzato un muro al gruppo di minoranza “Roccavivara Oltre”. Questo, in estrema sintesi, è successo mercoledì scorso nell’ultima seduta di consiglio comunale a Roccavivara.

Uno dei punti all’ordine del giorno riguardava la proposta di delibera comunale (presentata dal gruppo di minoranza “Roccavivara Oltre”) che impegnasse la vigente commissione per i regolamenti a discutere l’inserimento nello statuto comunale di un articolo con cui potere riconoscere il diritto umano all’acqua, lo status dell’acqua come bene pubblico ed il servizio idrico integrato come servizio locale privo di rilevanza economica. Inoltre, si era chiesta la convocazione di un consiglio comunale in adunanza “aperta” (come prevede l’art. 29 del vigente Regolamento del Consiglio comunale), che permettesse di portare in audizione rappresentanze istituzionali ed esperti sul tema. Il comune di Roccavivara ha già aderito all’EGAM nel mese di luglio e già in quella occasione i consiglieri di minoranza proposero di sospendere la votazione, approfondire il tema, effettuare assemblee pubbliche informative coi cittadini, e successivamente riconvocare un assise comunale per esprimere la propria adesione o meno all’EGAM, il tutto al termine di un processo partecipato e maturativo per la collettività.

Anche in quella circostanza, tuttavia, la maggioranza preferì accettare supinamente ed in maniera superficiale direttive sovra-comunali, senza coinvolgere minimamente i cittadini. In tutto il processo di legiferazione che ha interessato la gestione dei servizi idrici (cioè dallo Sblocca-Italia fino all’EGAM), il ruolo degli enti locali ha avuto bassa rilevanza: i consigli comunali sono stati esautorati della loro autonomia e capacità di valutazione. Inserire nel proprio statuto una norma a difesa dell’acqua avrebbe significato in aggiunta anche rivendicare l’indipendenza che meritano piccole realtà molte volte dimenticate.

Gli esponenti della maggioranza hanno bocciato la proposta sostanzialmente perché ritenevano questa deliberazione inutile e sullo stesso dicono di avere già fatto quanto possibile nell’ottica della difesa del principio di acqua pubblica: a riprova di quanto il tema sia “sentito” da questi amministratori, basta dire che nel 2011 lo stesso movimento politico che amministra adesso, propose e votò una delibera molto simile a quella per cui si sono opposti mercoledì, con la differenza che quella delibera non fu mai attuata e ad oggi, dopo 4 anni, nello statuto comunale non c’è traccia di un tema pubblico così importante come la gestione dell’acqua. Invece i cittadini del comune di Roccavivara, così come i cittadini di tutti i comuni, meriterebbero di essere tutelati da una norma inserita in ogni statuto comunale, se mai un giorno i loro amministratori volessero dare in pasto l’acqua pubblica a logiche privatistiche di mercato; si può ben capire, quindi, che non si tratta di un tema e di un provvedimento “velleitario”, ma sostanziale, e che metterebbe al riparo i cittadini da future prese di posizioni e scelte affrettate, perché neanche l’amministratore più scellerato potrebbe andare contro i principi contenuti nello statuto comunale. I motivi addotti quindi paiono specchietti per allodole: il sospetto, molto fondato ed in alcuni momenti dichiarato, è che dietro questi NO alle proposte di una minoranza così attiva, ci siano semplicemente le solite regole ipocrite di una politica basata sul dominio, sul rifiuto a priori di ogni proposta che venga da altri, sull’arroganza della propria posizione di maggioranza numerica, sulla denigrazione di ogni idea di partecipazione popolare, sull’unica volontà di “mettere il cappello” su ogni situazione per affermare chissà quale potere...

E si continua nell’autoritarismo: NO alla ripresa dei consigli comunali, NO alla trattazione di un tema importante come l’adesione all’EGAM in maniera “aperta” coinvolgendo i cittadini, e NO alla modifica dello statuto comunale. Questa volta però, in campo c’è un gruppo che cerca altro dalla sua attività politica; “Roccavivara Oltre”, con gli strumenti che il ruolo di minoranza gli assegna, gioca per il bene della comunità, è pronta a cambiare schema, è pronta a passare la palla, ha già in mente modi e tempi per mettere a completa disposizione di tutti il lavoro fatto fino ad ora su questi ed altri temi, ed è soprattutto pronto a rinunciare alle medaglie. Il tempo della politica delle bandierine da piazzare e della politica del bianco o nero non dovrebbe esistere più, le forze andrebbero concentrate solo sull’analisi dei problemi e sulla ricerca di soluzioni. Mai da soli però, sempre coinvolgendo i cittadini nei processi decisionali.

Condividi su:

Seguici su Facebook