FIUGGI. Lassù qualcuno non ci ama, o meglio non ci porta granché fortuna.
Potrebbe essere sintetizzata così l’avventura della rappresentativa juniores al 50° Torneo delle Regioni svoltosi a Fiuggi nella settimana di Pasqua.
Perché per lo storico passaggio alle semifinali ai ragazzi di Mauro Marinelli è mancato solo un piccolo aiutino da parte della dea bendata che purtroppo non è arrivato. Il Molise, infatti, malgrado l’imbattibilità, complice due pareggi (Abruzzo e Liguria) e una vittoria (Sardegna), nella giornata di giovedì ha dovuto lasciare Fiuggi non senza rammarico soprattutto considerate le prestazioni arrivate dal rettangolo verde. Così accade che una punizione ti cambia la vita. Vedi quella che nei minuti finali ha regalato il pareggio all’Abruzzo al contrario dell’identico calcio piazzato battuto da Caprioli contro la Liguria il quale si è stampato incredibilmente sul palo. Ma il calcio è questo: prendere o lasciare. Resta la consapevolezza che il piccolo Molise ha fatto un figurone come ammesso dai vari addetti ai lavori durante la kermesse laziale. All’indomani dall’eliminazione abbiamo inteso ascoltare il commissario tecnico Mauro Marinelli.
Mister, da uno a dieci quanto brucia l’uscita di scena del Molise dal torneo?
“In tutta sincerità dico 6 considerato che alla vigilia un po’ tutti avremmo sottoscritto per questo risultato. Ovvero essere imbattuti contro realtà numericamente di gran lunga superiori alla nostra. Certo, resta un pizzico di amarezza visto che nell’ultima giornata la Liguria ha trovato il gol vittoria solo nei minuti finali (con un pari sarebbe passato il Molise).”
Da uno a dieci che voto dà ai suoi ragazzi.
“Senza ombra di dubbio dieci per professionalità, attaccamento alla maglia e dedizione alla causa”.
Insomma, cosa è mancato affinché il Molise potesse centrare un risultato storico.
“Un pizzico di fortuna. Se contro la Liguria la punizione di Caprili fosse finita dentro sono convinto che oggi saremo qui a parlare d’altro”.
La prima cosa che le ha detto il presidente del Comitato regionale Molise, Piero Di Cristinzi al termine della vittoria riportata contro la Sardegna.
“Mi ha dato un forte abbraccio sussurrandomi in un orecchio grazie”.
Marinelli, nutre qualche rimpianto?
“Assolutamente no. Impossibile dopo essere usciti di scena imbattuti”.
Molise squadra operaia. E’ così che le piace definire la sua creatura. Vuole spiegarci il perché?
“Semplice visto che questi ragazzi hanno saputo sacrificarsi spesso anche in ruoli non loro. A ciò aggiungerei uno spirito di gruppo superlativo che ci ha permesso di ricevere complimenti da più parti”.
Il complimento più bello?
“Dal tecnico dell’Abruzzo, Maurizio Cialini, campione in carica, dopo novanta minuti intensi e che la nostra rappresentativa ha chiuso in nove per via di due espulsioni. Prestazione formidabile, mi ha detto”.
Il centrale difensivo classe ‘93 Tommaso Russo convocato nella nazionale di Giancarlo Magrini. Cosa vuol dire?
“Se anche i tecnici della nazionale azzurra hanno iniziato a seguire con attenzione la rappresentativa del Molise sta a significare che i nostri ragazzi hanno raggiunto un livello di maturazione non indifferente principalmente sotto l’aspetto tecnico”.
Domani la chiama un direttore sportivo della serie D e le chiede di fargli quattro nomi pronti per affrontare il prossimo campionato semi professionistico. Chi segnalerebbe?
“Il portiere Marcello Fabbi (’92) del Sesto Campano, i difensori Nicola Vecchio (’92) e Fabio Ricci (’92) del Real Isernia, l’attaccante del Montenero, Domenico Socci (’92)”.
Il bello e il brutto della 50^ edizione del torneo delle Regioni? E chi vincerà il torneo juniores?
“E’ stata una competizione di altissima qualità tecnica, tuttavia la partecipazione di cinque – sei rappresentative per regione ha generato un po’ troppa confusione, penso che la formula andrebbe rivista. Chi vincerà tra le formazioni juniores? Dico il Veneto”.
Nelle vesti di commissario tecnico del Molise esprima un giudizio sul torneo svolto dalle altre quattro delegazioni molisane.
“Il fatto che giovanissimi, calcio a cinque e juniores hanno avuto modo di giocarsi la qualificazione fino all’ultima giornata la dice lunga sulla bontà del lavoro che i vari tecnici svolgono quotidianamente. Se poi registriamo la circostanza che in passato spesso accadeva che il Molise chiudeva la sua esperienza a zero punti, al contrario di quanto avvenuto quest’anno, allora potete immaginare come l’avventura laziale è stata certamente positiva”.
L’anno scorso dopo l’esperienza in Piemonte voleva lasciare, quest’anno dopo i risultati riportati sarà pressoché impossibile farlo. Qual è la sfida del futuro che attende Marinelli e la sua juniores?
“Innanzitutto vedere se il Cr Molise mi confermerà la fiducia, ma in ogni caso prima di accettare una eventuale conferma dovrò valutare alcuni aspetti non di poco conto con il presidente e in particolar modo con i componenti del direttivo”.
Chi si sente di ringraziare?
“L’intero staff tecnico con in primis il mio vice, Vittorio Patriarca, il colonnello Giovanni Digati senza dimenticare il grande lavoro svolto dall’equipe del dottor Potena e tutti i ragazzi che reputare straordinari, credetemi, è poco”.