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Calcio Prima divisione, un pezzo di Capracotta in Carpi-Taranto

Le due squadre rivali domenica unite nel nome di Erasmo Iacovone

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Un pezzo di Molise (o meglio di Capracotta) in Carpi-Taranto, big match della prima divisione in programma domenica a Reggio Emilia. Sfida inedita sul campo tra i due club, tuttavia da sempre uniti nel nome di Erasmo Iacovone, molisano di Capracotta. Era un calciatore del Taranto, quando a soli 26 anni, sposo da pochi mesi con la carpigiana Paola, che era pure incinta, morì una sera qualunque (6 febbraio 1978) travolto, con la sua Dyane targata Modena da un’auto di grossa cilindrata, che procedeva a 180 all’ora a fari spenti per sfuggire alla polizia. A Taranto non l’hanno mai dimenticato, tanto da intitolargli pure lo stadio che una volta si chiamava Salinella. Quindicimila persone ai funerali, tanto per dire. Iacovone, che riposa proprio a Carpi, di mestiere faceva il centravanti. Nella città dei due mari, che, per inciso è la più popolosa tra quelle mai in serie A, era anche capocannoniere prima della sua assurda fine. Lui, forse, in serie A ci sarebbe andato lo stesso. Il Taranto, a sua volta, sognava a buon diritto il grande salto proprio con Iacovone, mister mezzo miliardo, voluto a tutti i costi dal presidente jonico di allora, Fico. Cresciuto nell’Omi Roma, era passato al Carpi dalla Triestina. Anno 1973. In Emilia Iacovone diede un grosso contributo (tredici reti) alla promozione dei biancorossi in serie C. Il Carpi, guidato da Guerrino Siligardi (ex portiere anche del Cosenza e della Salernitana) e dal d.t. Oriello Lugli, ex capitano del Modena e già giovane calciatore a Campobasso nel 1954, è in un girone con romagnole, marchigiane ed abruzzesi. Iacovone parte a razzo, segna gol decisivi nel girone di andata. Nella seconda parte del torneo spunta meno volte dal tabellino dei marcatori ma è decisivo nel derby esterno con la Sassolese e nel pari casalingo col Forlì, la diretta antagonista per la vittoria finale. Qui rimedia anche un’espulsione, per aver reagito due volte alle “carezze” avversarie. Si congeda da Carpi con un bel gol nell’amichevole di fine stagione contro il Cesena. Viene ceduto al Mantova, dove, dopo 26 reti in 70 gare, due campionati e..un po’, approda in B a Taranto dove fa mirabilie. Ma senza fare i conti col destino e senza immaginare che un giorno gli avrebbero dedicato persino una statua. Iaco vive e lotta insieme a noi.
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