“Il ‘giallo under’ a Salerno? Sì, ho letto qualcosa. E penso sia stato tutto ingigantito. Non c’è nessuna irregolarità”.
Antonio Melloni fa il segretario di società di calcio da trent’anni. E’ una delle colonne dell’Olympia Agnonese, società molisana che milita nel girone F del campionato di serie D, “il raggruppamento peggiore, in cui ci sono tutte insieme Teramo, Sambenedettese ed Ancona”, commenta sorridendo. Sorriso che non l’abbandona quando si parla di quanto accaduto all’Arechi in occasione del match contro il Sora: “Il regolamento dice che su 11 calciatori devono esserci 4 under. Se in campo ne restano 10 va bene che i giovani siano tre. Perché i senior sul terreno di gioco restano non più di 7. Non sto dando i numeri, ma dicendo le cose come stanno. E poi un giocatore fuori per infortunio, se non sostituito, può rientrare da un momento all’altro”.
La riflessione di Melloni è sollecitata da un precedente, che ha visto protagonista proprio la sua Olympia Agnonese. Storia del campionato scorso e di una gara interna contro il Rimini. Sul campo i molisani vinsero 4-1, però i romagnoli inoltrarono ricorso per “violazione della regola degli under”. Semplice la dinamica di quella gara, peraltro diretta da un salernitano, l’arbitro Ribiotta di Sala Consilina: l’estremo difensore dell’Agnonese, Pezone (nato nel 1992), accusò un malore che lo costrinse a lasciare il campo in ambulanza per raggiungere il vicino ospedale per accertamenti.
Dalla panchina si alzò il 12esimo, Zoghaib, classe ’90, che prese il suo posto tra i pali. Il direttore di gara annotò il cambio (minuto 27).
Ne seguirono attimi concitati davanti alle due panchine, e solo al 31’ Berardi (classe ’91) sostituì un altro senior, Salvatore, riequilibrando la situazione under dell’Olympia Agnonese. Intanto, Zoghair fu richiamato dalla sua panchina all’altezza della metà campo per operare un suo nuovo inserimento. L’arbitro aveva però già annotato il cambio.
Il gioco riprese al 34’. Il giudice sportivo prima non omologò il risultato finale di 4-1 per i molisani, poi accolse il ricorso del Rimini decretando lo 0-3 a tavolino. L’Agnonese andò in appello alla Corte di giustizia federale, ma pure nel secondo grado di giudizio i romagnoli si videro dar ragione. Fu a quel punto che, racconta Melloni, “decidemmo di fare ricorso all’Alta Corte del Coni, organo che si esprime soltanto in casi di rilevanza nazionale”. Ed Agnonese-Rimini fu riconosciuto come tale. In quella sede il sodalizio molisano si vide riconoscere la vittoria per 4-1 maturata sul campo. “Il caso di Salerno-Sora però è diverso, e molto più semplice. Sono convinto che già il giudice sportivo respingerà il ricorso dei ciociari”, assicura il segretario. Semmai, si dovesse arrivare ai successivi gradi di giudizio, il problema potrebbe essere la tempistica: “Agnonese-Rimini - ricorda Melloni - si giocò a fine ottobre, dopo tre settimane arrivò lo 0-3 a tavolino in favore dei romagnoli. Facemmo ricorso alla Corte federale, che ci diede torto il 10 dicembre. Il responso favorevole dell’Alta Corte del Coni, invece, arrivò il 31 marzo, praticamente un girone dopo, nella settimana in cui avremmo poi giocato la partita di ritorno a Rimini”.
* tratto dal sito resport.it

