L'Olympia, batte la cenerentola Jesina con il risultato di 3-1 e non si lascia sfuggire la ghiotta occasione per conquistare la vittoria ed incamerare i tre punti, che la proiettano nella zona sinistra della classifica che più si addice all'espressione della rosa allestita dal presidente Colaizzo.
Gara subito in discesa per l'Olympia, che appena dopo 4' di gioco usufruisce di un calcio di rigore per fallo su Minacori. Alla battuta dagli 11 m. si presenta lo specialista Allegra, che non fallisce e porta in vantaggio l'Olympia. Succede tutto nei primi 15' di gioco, espulsione del difensore Colonna, l'Agnone resta in 10, successivamente pareggio della Jesina, che riporta la gara in parità .
Ad un primo tempo di sostanziale equilibrio, con qualche rischio da parte dell'Olympia nei minuti finali che vede protagonista il portiere Meyri, autore di un ottimo intervento sulla conclusione dell'attaccante ospite. Ne segue una seconda frazione di gioco, che vede un'Olympia attenta,giocare con l'umiltà che la gara richiede.
Stesso copione dopo solo 5' Kone', 2-1 riporta in vantaggio l'Olympia, che nonostante l'inferiorità numerica, detta i tempi e modi della gara, gestendola a suo piacimento, la tanta attenzione e corsa che mette nelle giocate la premiano al 60' con una doppietta personale di Kone', che blinda il risultato con il vantaggio di 3-1
La Jesina non vuole assolutamente lasciare anche oggi l'intera posta in palio all'avversario, tenta diverse sortite che mai vanno a buon fine. Bisogna riconoscere quando c'è l'evidenza, i meriti dell'avversario e la Jesina alla fine molla la presa, inchinandosi ad una signora Olympia Agnonese. Buona la prova di tutti gli effettivi dell'Agnone, chiamati oggi in causa.
Ma una nota di merito su tutti va data al goleador di turno Kone', autore di una doppietta ed un solito gol annullato, con questo di oggi ne sono 4, al tutto fare Diakite' per intercambiabilita' e duttilità con cui gestisce i ruoli che l'allenatore gli propone e per finire al furetto imprendibile per le difese avversarie Calogero Minacori.