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Calcio: Capitan Piergiulio Litterio dopo 25 anni a sorpresa lascia la polisportiva Olympia Agnone

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Piergiulio Litterio dopo 25 anni di permanenza nel calcio agnonese, lascia la polisportiva Olympia Agnone. Un fulmine a ciel sereno, evento inaspettato. Capitan Litterio, originario di Pescopennataro, era un bambino di 10 anni quando comincio' a tirare calci sul campo delle Civitelle. Ragazzo serio, professionista di valore, dapprima alla scuola calcio, dove fu uno dei protagonisti dei vari tornei internazionali,  presente a Praga e Barcellona, organizzati dai dirigenti del calcio giovanile agnonese.

Successivamente approdato in serie D e con una permanenza di ben 14 anni, al suo attivo oltre trecento partite con la fascia di capitano, che lui portava con grande orgoglio. Giocava da difensore, noto a tutti i tifosi, stimato da tutti. Molte sono state le proposte di ingaggi che nel corso degli anni gli sono stati offerti,  provenient da squadre blasonate, ma Litterio figlio di questo territorio che ama, agnonese di adozione, ha mantenuto il legame profondo con la sua squadra e la polisportiva Olympia, emulando Francesco Totti che mai ha voluto lasciare la sua città di origine, Roma.

 Che cosa è accaduto da spingere il trentenne difensore, fiore all'occhiello dell'Oympia, a dire addio al suo mondo sportivo che con cura , attenzione e sforzo continuo ha mantenuto per ben 25 anni?. 

Ma a questa nostra domanda non ci è stata data una  rispposta,abbiamo trovato le bocche cucite, dirigenti, calciatori, lo stesso Litterio si è reso irreperibile. I soliti ben informati nei bar ipotizzano più motivazioni, tra le quali un diverbio avvenuto tra il calciatore e dirigenza, per questioni non altrettanto chiare.

Ma il valore delle persone non si valuta da ciò che dicono, bensì dai loro comportamenti, dice un   proverbio e Litterio in lunghi anni ha dimostrato il suo valore di uomo e calciatore. I conflitti sono naturali in ogni luogo di lavoro, ma bisogna avere la capacità di ricomporre là dove la posta in gioco è alta. L'abbandono di Litterio non fa bene alla squadra, alla società, allo stesso Litterio e tantomeno a questo territorio che richiede unità e non divisioni.

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