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Cinghiali numerosi e pericolosi: serve volontà ferrea per cambiare le cose

Coldiretti Abruzzo torna sulla questione che sta diventando una piaga

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Coldiretti Abruzzo vuole passare alla pratica accantonando tutte le 'chiacchiere' fatte nel corso di questi anni appena trascorsi. La quantità di cinghiali continua ad aumentare in modo spropositato e i danni alle campagne in cui sconfinano ammontano già a circa un milione e mezzo di euro annui. Non è al sicuro, in questo caso, neppure la sicurezza pubblica visti i numerosi incidenti che vedono coinvolti automobilisti e, appunto, cinghiali.

Da non trascurare sono anche gli 'assalti' degli animali inferociti che giungono ai confini di abitazioni e aziende. Da tutte queste situazioni hanno poi preso avvio sit in e movimenti di protesta che stanno arrivando ora al culmine con la richiesta, da parte di Coldiretti, di un intervento deciso della regione.

Le prime indicazioni coinvolgono anche la legislazione nazionale prevedendo infatti:

una quota massima del 5% (e non del 30%, come adesso) del territorio agro-silvo-pastorale da destinare alle aree di ripopolamento e cattura in mancanza di parchi e del 20-30% in presenza di aree protette;
indennità per i proprietari o conduttori dei terreni inclusi nel piano faunistico venatorio regionale ai fini della gestione programmata della caccia (art.15 della 157/92);
ampliamento di periodi e giornate di caccia relativamente ad alcune specie (in primis il cinghiale) in presenza di uno squilibrio tra fauna e flora;
garantire una gestione dei Parchi che valorizzi l’attività agricola prevedendo all’interno dei Cda almeno due rappresentanti del settore primario, attualmente non rappresentato nonostante contribuisca in modo significativo alla tutela degli habitat naturali e del territorio.

Per quel che riguarda la regione continua a leggere su terraecuore.net

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