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A Castel del Giudice l’inventore  della paesologia: Franco Arminio il 5 Agosto

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A Castel del Giudice l’inventore
 della paesologia
Il 5 agosto, alle 21.30, nella piazzetta di Borgo Tufi, c’è un incontro di musica e poesia con FRANCO ARMINIO e il concerto dei Dalì.

“Politica e poesia intrecciate ogni giorno, in ogni luogo. È un lavoro per anime nuove. Molti lo stanno già facendo. Non stanno in parlamento e non è importante che ci vadano, c’è già un fare luminoso che accade nelle mille italie che ancora resistono. L’Italia deve essere la federazione di queste gioiose resistenze, di queste piccole luci circondate da un mare di buio. Bisogna combattere contro l’autismo corale, darsi cura di accendere focolai di condivisione nella realtà più che nel virtuale. Mettere nella politica qualche furbizia in meno, qualche incanto in più”.
Franco Arminio
È l’inventore della “paesologia”, una disciplina che unisce poesia ed etnologia e che racconta l’anima dei piccoli borghi, con l’impegno sociale per rilanciarli. Arte e pratica che si plasmano perfettamente nella realtà di Castel del Giudice (IS), che dà il via al programma dei suoi eventi estivi con un incontro speciale con Franco Arminio: il paesologo. Castel del Giudice, che con il suo meleto biologico nato dal recupero di terre incolte, e con il suo recente albergo diffuso, creato dalle antiche stalle e case abbandonate (Borgo Tufi), è lo scenario di una serata di musica e poesia, che prenderà il via alle 21.30 del 5 agosto 2016 nella piazzetta di Borgo Tufi.
Incredibile narratore e promotore del patrimonio culturale ed ambientale delle aree interne del Mediterraneo, Franco Arminio partecipa da molti anni a manifestazioni sulle problematiche dei territori. Ed ha avviato scuole di paesologia, svolgendo incontri e conferenze sul paesaggio in molte università e centri di ricerca.
A Castel del Giudice sarà protagonista di una serata di poesia e musica, in collaborazione con i Dalì, gruppo di musicisti tra i principali animatori della casa della paesologia, che propongono brani scritti da loro, aggiungendo pezzi della tradizione popolare del sud.
FRANCO ARMINIO è nato e vive a Bisaccia in Irpinia d’Oriente.  È autore di una ventina di libri di prosa e poesia, molti dei quali parlano della paesologia. Ha realizzato molti video come regista (Terramossa, La terra dei paesi, Teora 2010, Un giorno in edicola). Sui suoi luoghi e sul suo lavoro sono stati realizzati due film: Viaggio in Irpinia d’oriente di Paolo Muran e Di mestiere faccio il paesologo di Andrea D’Ambrosio. Attualmente collabora con Il Manifesto, Repubblica Napoli e Il Fatto quotidiano. Come blogger ha fondato Comunità provvisorie, un blog  che si occupa di paesi e paesaggi. È animatore di battaglie civili, la più nota quella contro la discarica speciale sul Formicoso. È organizzatore di eventi culturali. Tra gli altri si ricordano: Altura, Composita, Cairano 7x. Attualmente è direttore artistico del festival La luna e i calanchi e fondatore della Casa della Paesologia. Tra gli altri premi ricevuti, il 29 luglio  ha vinto il Premio Pino Veneziano 2016.
Tutto il programma è organizzato dalla Pro loco G. Caldora di Castel del Giudice e dal Comune di Castel del Giudice.

Segui la fan page del Comune di Castel del Giudice: https://www.facebook.com/Comune-di-Castel-del-Giudice-577559132354299/

E della Pro Loco: https://www.facebook.com/ProLocoGCaldoraCastelDelGiudice/?fref=ts

Il 13 e 14 agosto c’è il Casteldelgiudicebuskerfestival:
https://www.facebook.com/events/1757650011144310/ 

 

Per un nuovo umanesimo delle Montagne
di Franco Arminio
Terra e cultura più che cemento e uffici. Prodotti tipici da consumare non solo nelle sagre.
Canti e teatro al posto delle betoniere.
Svuotare le coste e riportare le persone sulle montagne.
Sistemare le strade provinciali, togliere le buche, restaurare i paesaggi, le pozze d’acqua per gli ovini, ripulire i fiumi, i torrenti.
Ora al sud si fanno buoni vini, ma il pane potrebbe essere migliore. E così pure il latte. Imparare a fare il formaggio.
Dare ai giovani le terre demaniali. Coltivare un pezzo di terra.
Essere scrupolosi, ma farsi tentare dalla fantasia, dall’impensato.
Distendersi ogni tanto con la pancia per terra.
Avere cura che i propri figli imparino a cucinare e a fare lavori manuali.
Adottare un luogo e prendersene cura.
Passare ogni giorno un po’ di tempo vicino a un animale.
Ogni paese deve avere un piano regolatore del suo paesaggio. Un piano dove siano previste zone inoperose, in cui non solo non si fabbricano case, ma non si fa neppure agricoltura. Zone dove non si taglia neppure la legna. Un piccolo cuore selvatico per ogni paese….
Continua su: https://comunitaprovvisorie.wordpress.com/

 

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