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San Prospero, santo patrono di Poggio Sannita, preparativi per la processione 21 Agosto

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Poggio Sannita la chiesa di S.Vittoria

 Una chiesa che è strana perché non ha la facciata. Vi si arriva dalla via principale salendo per una scalinata in pietra che si infila nelle sue viscere, sottopassandola fino a sbucare dalla parte opposta dove i gradini conquistano la luce e finiscono su un portale settecentesco che ne costituisce l’entrata principale, ma laterale. Entrando si è costretti quasi naturalmente a mettere la mano nell’acquasantiera da cui cerca di uscire la testa a rilievo di un serpente che si annoda soffrendo nell’acqua. Chi entra, bagnando la mano, bagna con l’acqua santa anche la testa del serpente, e così simbolicamente continua la sua pena. L’interno ripete l’impianto di una basilica a tre navate, ma tutto in minori ed equilibrate proporzioni. Questa chiesa è frutto di continue trasformazioni ed ampliamenti. La forma attuale, salvo il prolungamento ottocentesco del presbiterio, è del 1725 o giù di lì. Lo attesta una lapide del vescovo benedettino Alfonso Mariconda che ne consacrò l’altare il 13 settembre di quell’anno. S. Vittoria è la titolare, ma il protettore di Poggio Sannita è S. Prospero la cui immagine fu scolpita nel legno nel 1764, in grandezza quasi naturale, da Silverio Giovannitto di Oratino per essere sistemata sull’altare della navata di sinistra. Qui nel 1733 il cardinale Petra fece riporre le reliquie del santo dopo averle prelevate dalla catacomba romana di S. Calepodio. E insieme a S. Prospero, che viene invocato per avere il bello o il cattivo tempo, per ottenere un buon raccolto o per preservare il paese dai terremoti, altri santi sono sui vari altari.

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