In molti festeggiano il Carnevale, ma quasi sicuramente non tutti ne conoscono le origini.
Esse risalgono alla notte dei tempi e più precisamente all’antica Roma: i Saturnali erano feste pagane durante le quali si offrivano sacrifici agli dei e si sovvertiva il precostituito ordine sociale.
Con l’avvento del Cristianesimo il Carnevale ha perso la sua originaria valenza trasformandosi in un periodo di svago e divertimenti precedente la Pasqua.
Anche in Molise, la regione che “non esiste”, in questi giorni dell’anno il Carnevale la fa da padrone; i suoi personaggi tipici sono legati al trascorrere inesorabile del tempo. Tra di essi si annoverano il diavolo, maschera zoomorfa che rappresenta il dio in terra e preceduto dalla morte oltre a i Dodici Mesi e ai Briganti che mettono in atto bizzarre aggressioni ai danni del pubblico.
Alle maschere tradizionali si affiancano i più moderni carri allegorici portatori di “messaggi attuali”, provenienti dal mondo politico e non solo, o più semplicemente rappresentativi del fantastico mondo delle favole e dei cartoni animati. Impossibile non menzionare i vivaci e colorati gruppi mascherati, composti da adulti e ragazzi, che animano le strade dei paesi con tipici stornelli dialettali e bizzarre canzoncine.
Ma non di sole maschere è fatto il Carnevale: coprotagonisti ne sono infatti i dolci; di quelli molisani solitamente se ne fanno grandi scorpacciate. Tutti fritti e fatti di uova, burro, zucchero e farina sono una vera gioia per il palato.
Ed allora tra chiacchiere, castagnole e cicerchiata vi auguro buon appetito e tanto divertimento.