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Bojano celebra le proprie origini: ll13 agosto la XXI edizione del Ver Sacrum e rituali dei Sanniti

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“Gli dei che hanno generato i nostri popoli”: tributo al padre Ercole, a Bojano, il 13 agosto 2023, nella XXI edizione del Ver Sacrum e rituali dei Sanniti “Antichissima è l’origine della nostra città! Storia e leggenda si confondono in un mito che si riassume in due parole “Ver Sacrum”. La primavera sacra sabella descritta da Strabone e da molti altri storici dell'antichità si celebrava per vincere una battaglia, allontanare un pericolo o porre fine a una calamità naturale. I sabini promettevano in tali occasioni di sacrificare al dio Mamerte tutto ciò che fosse nato nella primavera successiva: piante, animali, bambini. Questi ultimi, tuttavia, non venivano immolati sull'altare, ma lasciati crescere come "sacrati".

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 Poi, raggiunta la maggiore età, erano obbligati ad abbandonare le loro comunità e a cercare nuove terre, sotto la guida di un animale sacro” [da “Ver Sacrum e rituali dei Sanniti”]. I giovani sabini partono verso il loro destino, portando con sé un pugno di terra, il simulacro del Dio Ercole e i sentimenti di valore e virtù ai quali sono stati educati. Guidati da un bue sacro, al seguito del mitico Comio Castronio, vanno alla ricerca della nuova sede. Il bue si ferma presso le sorgenti del Tifernus (Biferno) le cui acque attraversano il territorio abitato dagli Opici, una popolazione pacifica fiera e dignitosa, di stirpe osca. Onde evitare un inutile spargimento di sangue i due capi decidono di affidare ad un leale duello le sorti. 

Seguono le gare, e i Sabelli (protetti da Ercole) risultano vincitori. Gli Opici, fedeli alla parola data li accolgono nei loro territori. I due popoli vivranno in armonia dando origine alla tribù dei Sanniti Pentri. E sarà ancora Ercole a presiedere i riti della fondazione: padre e custode invitto della nuova città di Bovaianom e del popolo che da essa germoglierà. Così il fondatore, Comio: “Sulle zolle segnate dalle feconde acque del Tiferno poniamo il simulacro del dio Ercole al quale consacriamo la nostra gente! [da “Ver Sacrum e rituali dei Sanniti”]. Ercole fecondatore. 

Ercole, suprema forza creatrice e principio generativo (maschile). Principio regolatore della civiltà umana, ab origine. Primo fra gli Eroi venerati dalle antiche popolazioni italiche e sannitiche, Eracle (per greci e italici)/ Ercole (per i romani) cambia la Storia seguendo un itinerario: combatte giganti, decide varchi e passaggi, dà il nome alle cose, determinando così la fine della vita selvaggia e l’inizio di sistemi organizzati, controllati dall’Uomo. Il mito di Eracle che attraversa la Penisola iberica con la mandria dei buoi di Gerione, punendo tutti coloro che tentano di assalirlo e derubarlo, è il paradigma stesso della transumanza quale sistema ordinato e regolamentato.

 Non sarà un caso se nel mondo sannitico il semidio greco viene elevato al rango divino, tanto da innalzare templi in suo onore. Fra i santuari territorialmente più importanti al dio dedicato, ricordiamo: Navelli, Pesco Sansonesco, Quadri, Schiavi, Vastogirardi, S. Giovanni in Galdo, San Pietro di Cantoni, Civitella di Campochiaro (il santuario di Bojano), Pietrabbondante (il santuario della nazione), Sulmona e Juvanum. Il territorio dell’antico Sannio è disseminato di emergenze archeologiche poco valorizzate, poco studiate, incomprese, ignote. 

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Anche e soprattutto allo scopo di rafforzare l’impatto degli elementi di contesto e delle evidenze storico-archeologiche, per la più piena e oggettiva contestualizzazione del “Ver Sacrum”, e di ogni altra manifestazione riferibile all’interessante continuum storico della città, l’Associazione “Ver Sacrum – Bojano”, in partenariato con altri soggetti operanti sul territorio, sostiene e promuove la bonifica e la valorizzazione dei siti naturalistici e storici che costellano la città matesina. Il Matese regala ancora le sue acque al mare. Il Biferno irrora ancora la sua valle.

Ma come mantenere vivo il legame sacrale, emozionale, originario con una così importante storia millenaria, come quella testimoniata dal Ver Sacrum, se i luoghi che l’hanno vista protagonista sono a rischio grave di incuria e d’oblio? Come sensibilizzare gli studenti e le nuove generazioni in assenza di un Museo cittadino? Come rendere il giusto omaggio (scenico e rappresentativo) al padre Ercole se il suo tempio più importante (ossia il Santuario di Civitella di Campochiaro) è da sempre inaccessibile? 

Mariantonietta Romano – Associazione “Ver Sacrum-Bojano

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