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Lettera a mia madre

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Che strano trovarsi dopo tanti anni a fare le stesse cose che facevamo quando aspettavamo la nascita dei figli. Pannetti morbidi per asciugare la pelle delicata del neonato, meglio se di lino sottile, traverse per il lettino, copertine calde ma leggere,il piumino, la stanza con il letto adeguato e tutto quello che poteva servire. Non lo abbiamo fatto da sole, accanto c'era nostra madre e il suo lavorìo era tale come se dovessero nascere cento bambini tutti insieme invece che uno. E c'è stata, nei momenti belli come in quelli bui, era lì, ferma come una roccia pronta ad arginare ogni scivolone.C'è stata per noi,c'è stata per i nipoti, c'è stata per tutti.Sempre. Penso a mia sorella che da 
mesi,instancabile, ogni giorno ti è vicina facendo le corse in quel caos romano, penso , cara mamma, che tu e papà avete fatto un gran bel lavoro se ogni difficoltà rafforza e rinsalda il nostro rapporto e una sostiene l'altra e il solo sapere che c'è mi rende più forte. Ora non riesco a dormire, mi avvio verso la terza età, i miei figli sono grandi e alle 4 di notte salto giù dal letto : stiro la biancheria per il tuo letto che deve arrivare, mamma. Avrà le sbarre per non farti cadere esattamente come quelle dei nostri bambini, al posto del passeggino avrai una sedia a rotelle e invece di essere tu a prenderti cura di noi questa volta le parti s'invertiranno e da figlie ci trasformeremo in "mamme della propria mamma". Ti conosciamo bene e non sappiamo come farai ad accettare tutto questo , ma ci proveremo al meglio,insieme ,come sempre, come sarà per sempre e non smetto di sentire il mantra di papà che diceva " a casa mia o tutti a cavallo o tutti a piedi". Tranquillo pa', ognuno è al suo posto,ce la faremo anche stavolta.

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