10 dicembre 1948 – 10 dicembre 2018: ricorrono, fra pochi giorni, i settant’anni dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani promulgata dall’Assemblea delle Nazioni Unite, tre anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, per dire che è nella universalità dei diritti lo scudo più efficace contro la barbarie di ogni conflitto.
La solenne dichiarazione viene oggi ancora contraddetta e irrisa in molte parti del mondo. Per questo, la Caritas di Trivento vuole perciò richiamare tutti all’impegno e alla responsabilità, perché dovunque, in tutti i paesi e per tutti i popoli, siano rispettati i diritti umani e tutelata la dignità di ogni individuo, con particolare attenzione alle persone più fragili ed esposte, come i bambini e le donne verso cui continuano a compiersi abusi e violenze di ogni tipo.
Guardiamo ai diritti negati nei paesi più poveri e apprendiamo con indignazione le quotidiane violazioni del principio che la “Dichiarazione” afferma nel suo articolo 3: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”.
E guardiamo anche come, in un contesto quale il nostro, nei nostri territori, siano compromessi i diritti che la Costituzione assicura a tutti i cittadini della nostra Repubblica, non importa dove vivano e risiedano.
Impegnarci perché questo non accada è il modo per evitare che la ricorrenza del 10 dicembre si trasformi in un’occasione di vuota retorica. I diritti vanno rivendicati dovunque siano violati, cominciando dai luoghi nei quali viviamo e che vediamo ogni giorno diventarne più poveri.
La nostra fiaccolata silenziosa del 10 dicembre p.v., nella Città di Agnone, servirà a far sentire il nostro dolore e le nostre preoccupazioni a chi ha il dovere di garantire anche nelle cosiddette “zone interne” il diritto pieno a una vita dignitosa.
Dobbiamo riaccendere la “Questione delle aree interne” e pretendere che anche nei territori di montagna siano garantiti i diritti di cittadinanza: una buona sanità con un presidio ospedaliero adeguato; la messa in sicurezza delle strade; una scuola che assicuri a tutti il diritto allo studio; una fiscalità di vantaggio per sostenere le poche attività imprenditoriali e commerciali che ancora resistono, le facilitazioni per aiutare le spese di riscaldamento delle famiglie, che nelle zone di montagna pesano enormemente nel bilancio di casa. Torneremo a chiedere un patto per il lavoro per favorire e sostenere la nascita di cooperative, aziende, e attività lavorative di singoli cittadini. Chiederemo che siano fatti investimenti per dare ai nostri paesi la connettività veloce portando da per tutto la “banda larga” e la fibra ottica.
Sono i nostri diritti, sono i diritti che dobbiamo riconquistare se vogliamo offrire a tutti, e particolarmente ai più giovani, l’opportunità di scegliere di restare qui, nei paesi nei quali sono nati e che hanno bisogno per vivere della loro energia e della loro intelligenza.
La fiaccolata, aperta a tutti e senza bandiere e simboli di partiti politici, inizierà alle ore 18 davanti alla Chiesa della parrocchia di Maria SS.ma di Costantinopoli per proseguire per le vie della Città, passerà davanti all’ospedale “San Francesco Caracciolo” e sarà conclusa con un messaggio del vescovo Claudio.