L'appello di Don Francesco Martino per raccolta fondi
"Un atto di Giustizia... faccio domanda che siano assegnati alla Parrocchia di Belmonte 15.000 € di quella somma per rifare il soppalco e restaurare l'organo storico del 700 dei De Onofrio della Chiesa Ss. Salvatore di Belmonte del Sannio, avendo finora raccolto €. 14.454,58 e con una previsione di Contributo CEI 8×1000 di €. 7.000,00, a fronte di una spesa Iva compresa per Restauro di 27.000,00 €. e soppalco €. 9.000,00. Faccio appello a chiunque voglia aiutare a raggiungere questo obiettivo a fare versamento con causale sul CCB della BCC Sangro Teatina Iban IT 68 U 0896878070000040102140... Se qualcuno può ci aiutasse... Abbiamo presentato domanda in Regione essendo un bene storico artistico di incommensurabile valore storico e artistico ma ovviamente nessuna risposta, non siamo molto graditima non ci arrendiamo."
Da http://www.francovalente.it/2007/09/14/belmonte-del-sannio/
Belmonte ha una sola parrocchia la cui chiesa, ad una sola navata, è dedicata al Salvatore, ma il santo patrono del paese è Anacleto papa la cui festa si celebra il 13 luglio ed il cui busto, realizzato in bello stile da Giovannitti di Oratino nel 1748, viene venerato nell’altare che gli è dedicato. All’interno si conservano bellissime statue. Sicuramente la più bella è quella di S. Rocco, ma non sono da meno quelle di S. Giuseppe, S. Lucia, S. Michele, S. Antonio, S. Nicola e, soprattutto, di S. Antonio Abate con il suo porcello. Hanno tutte bisogno di restauri e don Antonio assicura che tra non molto torneranno alla bellezza originaria. In sagrestia sta un piccolo S. Pietro con il gallo ed un’urna con l’immagine di S. Filomena, che fu tolta dalla chiesa quando dal Vaticano la santa fu declassata. La facciata della chiesa non ha nulla di particolare, mentre il campanile ha un impianto potente. E’ stato rifatto molto probabilmente nel 1681, come assicura una grande lapide crucisegnata che appare sulla facciata principale, ma la circostanza che sia completamente separato dalla chiesa fa immaginare una sua origine longobarda. Stranissima la grande pietra sulla destra dove è scolpito in forte rilievo un grande pesce. Sicuramente di origini altomedioevali i rozzi faccioni che appaiono subito sotto la pronunziata cornice del primo impalcato del torrione.