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Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila: Bilancio Anticrimine contro gli Scavi Clandestini

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L’Aquila. Il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila, a tre anni dalla sua  istituzione, ha svolto un’intensa attività di prevenzione, contrasto e repressione di  fenomeni criminali legati alle attività di scavi clandestini, furti di beni culturali,  contraffazione di opere d’arte.

 

Non sono mancate delicate e complesse indagini volte  al recupero di beni culturali illecitamente trafugati o comunque sottratti  illecitamente dalle due regioni su cui ricade la competenza, l’Abruzzo ed il Molise.   Nel corso del 2023 è stata registrata una diminuzione dei furti, per lo più perpetrati  ai danni dei luoghi di culto, più precisamente 6 denunce a fronte delle 11 denunce  del 2022.   Le attività investigative, coordinate dalle Autorità Giudiziarie del territorio, hanno  permesso di denunciare, in stato di libertà, 21 persone indagate per reati che  spaziano dalla ricettazione di opere d’arte ai reati a scapito del paesaggio, fino agli  scavi clandestini. Sono state eseguite 11 perquisizioni che hanno permesso il  recupero di 75 beni antiquariali archivistici e librari; 1681 reperti archeologici e  paleontologici.  

L’impegno dei militari del TPC si è profuso anche nell’ attività preventiva, svolta in  collaborazione con i reparti dell’Arma territoriale, il 5° e il 16° Nucleo Elicotteri di  Pescara e Rieti, il Nucleo Subacquei di Pescara ed in sinergia con il personale delle  Soprintendenze, degli Archivi e delle Diocesi. E’ stato possibile eseguire il  monitoraggio di 99 aree archeologiche e zone tutelate da vincoli paesaggistici o  monumentali, 54 controlli in esercizi commerciali di settore come mercatini,  esercizi antiquariali e fiere e 2 controlli museali.   Tali controlli, sommati a quelli effettuati in rete, in particolare sui siti e-commerce,  hanno permesso di verificare 664 beni culturali, che sono stati sottoposti anche ad accertamenti fotografici e di comparazione con la Banca Dati dei Beni Culturali  Illecitamente Sottratti per stabilirne la provenienza illecita.   All’interno della Banca Dati, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio  Culturale, confluiscono infatti tutte le informazioni relative a beni culturali  illecitamente asportati in Italia e negli Stati esteri che richiedano l’inserimento, e  con oltre 7.900 oggetti censiti e 770.000 immagini memorizzate è il database  dedicato ai beni culturali illecitamente sottratti più grande del mondo.

 

Altrettanto importante il contributo dell’Arma offerto per la formazione della cultura  della legalità: i militari del Nucleo hanno incontrato oltre 450 alunni che  frequentano gli istituti scolastici dei vari comprensori. Inoltre, è stato allestito uno  stand dedicato che ha visto la partecipazione a uno degli eventi più attesi dell’anno,  la “Notte Europea dei Ricercatori”, tenutosi anche nelle città di L’Aquila e Teramo  lo scorso 29 settembre 2023.   Obiettivo di questi incontri è quello di sensibilizzare le giovani generazioni  all’importanza della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale e  illustrare le attività e le peculiarità di un reparto dedicato principalmente alla tutela  dei beni culturali e del paesaggio.   Il Nucleo è intervenuto anche a diversi incontri e conferenze organizzati nell’ambito  delle Giornate Europee dell’Archeologia.   Tra le più importanti attività portate a termine nel 2023 si annoverano:  

1) La restituzione di una campana in bronzo risalente al 1864 alla parrocchia di  Santa Maria Assunta di Ripabottoni (CB) e attualmente conservata presso il  locale Museo Parrocchiale “Paolo Gamba”. La campana era stata rinvenuta da  privati in un’abitazione di un congiunto defunto, la loro sensibilità ha permesso  ai Carabinieri di recuperare e restituire alla comunità di provenienza un bene  culturale di cui si era persa ogni memoria.  

Le indagini svolte per ricollocare il bene nella sua originaria disposizione hanno  interessato diverse Diocesi molisane, parrocchie e fonderie del territorio, il  locale Archivio di Stato, la Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di  Campobasso e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio del Molise.  

 Gli accertamenti eseguiti hanno permesso di appurare come la campana  provenisse dalla Chiesa di San Michele Arcangelo di Ripabottoni che era stata  demolita verso la fine del 1950 e poi ricostruita.  

 

 

2) Il sequestro a seguito di un’attività d’indagine coordinata dalla Procura della  Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila e di Rieti di un antico tomo risalente  al 1662 intitolato “Gesta Virtutes et miracula B. Ioannis a Capestrano”, sottratto  in epoca imprecisata dalla Biblioteca del Convento Francescano di Artena (RM).  Il libro era stato individuato nel corso dei continui monitoraggi dei siti e 

commerce e dei cataloghi delle case d’asta svolto dai militari per contrastare la  commercializzazione di beni culturali di provenienza illecita.  

Le indagini permettevano di verificare che il tomo presentasse sul frontespizio  una nota di possesso ed un timbro i quali rimandavano l’appartenenza del libro  al Convento di S. Maria di Gesù di Montefortino.  

 

 

3) La restituzione di un dipinto raffigurante l’immacolata concezione alla  Parrocchia di San Paolo Apostolo di Fiamignano (RI), un antico dipinto risalente  al XVIII secolo, proveniente dall’omonima chiesa e andato perso da circa  trent’anni.  

La tela era stata rinvenuta fortuitamente a L’Aquila da un privato, il quale,  nell’immediatezza, notando la bellezza del dipinto, ha contattato i Carabinieri  del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell’Aquila.  

 

4) Il recupero nel corso di tre distinte perquisizioni, a seguito di un’attività  d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di  L’Aquila, di un tabernacolo in pietra risalente al XVI-XVII sec., oggetto di furto  all’interno del Monastero della Beata Antonia, sito a L’Aquila, 144 beni di  natura archeologica, 12 documenti archivistici risalenti al 1600-1800 e 2  dipinti olio su tavola, risalenti al 1600 di provenienza delittuosa.  

 

5) A Basciano (TE), in collaborazione con alcuni residenti, sono state recuperate  quattro iscrizioni su pietra risalenti all’età romana e provenienti  originariamente dal locale sito archeologico Vicus di San Rustico.  I reperti, grazie alla proficua sinergia fra le istituzioni, sono stati esposti da  luglio a dicembre 2023 nel Palazzo Comunale di Basciano.  

  

 

6) Il sequestro a Chieti, a seguito di un’attività di monitoraggio dei siti di e commerce coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di  Chieti, di varie monete di natura archeologica e nello specifico monete  d’argento di epoca Repubblicana e di età imperiale, monete di epoca  tardoantica e di esemplari medioevali delle zecche dell’Italia centrale orientale  (zecche di Ancona, Guardiagrele e Chieti).  

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