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Elena Caracciolo ha presentato 'Specchio - Riflessi di me -'

Una raccolta di poesie tra infanzia e adolescenza

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ROCCAVIVARA – È stata presentata ieri pomeriggio presso il Santuario della Madonna del Sorriso di Canneto la raccolta di poesie ‘Specchio - Riflessi di me -‘ di Elena Caracciolo.
L’autrice, originaria di Carunchio e studentessa di Scienze politiche all’Università di Teramo, sollecitata dalle domande del giornalista Marco Di Michele Marisi, ha rivelato ad un affollato uditorio le ragioni alla base della raccolta.
Ha iniziato a comporre a sette anni, spinta dalla grande curiosità di bambina per il mondo che la circondava, per la natura e i suoi paesaggi. E ha smesso nel 2013, in concomitanza con la fine del liceo classico: un percorso scolastico non facile ma che anzi ha acuito le sofferenze del suo animo nel critico passaggio tra infanzia e adolescenza.
Ed è proprio questa alternanza tra età infantile ed età adulta a riflettersi nelle sue liriche.
La poesia è stata dunque una panacea: un mezzo prima per conoscere il mondo attraverso gli occhi di bambina, poi per metabolizzare i cambiamenti della crescita ed infine per prendere coscienza della donna che è diventata.
In questo percorso di acquisizione della consapevolezza di sé, tre oggetti l’hanno accompagnata: lo specchio che dà il titolo all’opera, è lo specchio della propria stanza, che ha assistito da ‘spettatore severo’ a tutti i suoi cambiamenti e che le impone di conservare quella fantasia traboccante che da bambina possedeva; il primo paio di scarpette che le ricorda di muoversi sempre nella vita, mentalmente e fisicamente poiché, soprattutto nell’arte, non conta il luogo d’origine ma ogni luogo che  tramette qualcosa; un quaderno delle elementari perché se un bimbo di sei anni può imparare a leggere e scrivere allora nella vita si può fare tutto.
Tra le sue fonti d’ispirazione cita Emily Dickinson, Ungaretti, Leopardi, Pascoli.
Riposta la penna nel cassetto, l’autrice, ad oggi, ritiene si essere riuscita a conciliare, anche e soprattutto grazie alla poesia, le fragilità e l’animo sensibile della bambina che era con gli impegni della donna che è.
Il ricavato della vendita dell’opera sarà devoluto all’Anffas Onlus di Vasto a sostegno di persone con disabilità intellettive e relazionali.

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