Seconda e ricca serata al MacchiaBlues festival- XVII edizione

Fabrizio Meo
24/07/2016
Arte
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Seconda serata del Macchia blues che si è rivelata ricca e diversa dalla prima, che era stata dedicata al chicago blues più tradizionale, con il mitico Billy Branch.
Si sono esibitii Daniele Gigli, virtuosissimo del looping, incredibile chitarrista acoustic one man band (un'orchestra in un solo uomo), tra blues, funk, soul, rock e sperimentazione sonora e vocale veramente fuori dalla norma, un artista capace di reinterpretare con assoluta originalità la tradizione, passando in scioltezza da Robert Johnson a Hendrix, dai Led Zeppelin ai Pink Floyd, i potentissimi e molisanissimi Blues Ash of Manhattan con un sound netto e riconoscibile capitanato da una voce graffiante e profonda, molto rock, su ritmi cadenzati blues particolarmente duri che trascinano l'ascoltatore, e poi loro i Moreland and Arbuckle, roba da strapparsi i capelli, tre demoni capaci di demolire il palco con un sound particolare, energico ed avvolgente, talvolta grezzo come il ferro, che prevede una voce chiara e definita e una armonica straniante (Dustin Arbuckle), una chitarra cigar box elettrica tipica del delta (utilizzata per estendere le possibilità sonore) o gibson (Aaron Moreland) e un drumming ricco e variegato (Kendall Newby).
Il tutto si muove su divagazioni davvero interessanti, che rompono gli argini del blues canonico, assorbendo diversissime contaminazioni dal rock più southern, intransigente e rude, al soul, al folk, al country, al funky, dando vita ad un universo musicale caleidoscopico e affascinante.

Che dire, con queste due serate il Macchia blues si riconferma evento musicale di spicco su scala nazionale, imperdibile per gli amanti della vera musica di qualità.http:// MacchiaBlues festival XVII edizione

 

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