Botta e risposta tra Nunzia Zarlenga, autrice dell'articolo in spazio aperto di Altomolise.net, "Montanari si...con l'anello al naso no!" http://www.altomolise.net/notizie/associazioni/11062/montanari-sicon-lanello-al-naso-no fondatrice del comitato civico il "Cittadino c'è" di Agnone e il medico del Pronto Soccorso dell' Ospedale Veneziale di Isernia e attivista del Forum per difesa della sanità pubblica, Dott Lucio Pastore:
Lucio Pastore Leggo solo ora questo articolo e mi sento chiamato in causa e sono costretto a rispondere.
Posso presentare documenti, pubblicati su giornali, che le posizioni sulla sanità, ed il tentativo di ripensare il modello sanitario risalgono a più di 20 anni fa. Iniziammo la lotta ad Isernia già nel 1995 cercando di contrastare la deriva del sistema ma allora si stavamo ancora nella "Milano da bere", come disse un noto politico socialista. Le nostre posizioni sul riassetto del sistema regionale risalgono già a quel periodo, anche se poco ascoltate. Già allora prospettammo che si sarebbe arrivati all'attuale sfascio se non si fossero prese altre strade e si fosse corretto il sistema. Non siamo stati ascoltati e lo sfascio è puntualmente arrivato.
Questo per dire che non c'è niente di strumentale, legato al momento politico nel nostro agire, ma la riflessione viene da lontano e ci ha posto contro tutti i governanti,da iorio a Di Stasi ed Astore ed, infine, a Frattura. Alla manifestazione di Campobasso c'erano anche i comitati di Venafro e di Larino. Quindi la regione era ampiamente rappresentata. Personalmente ho denunciato l'impossibilità di lavorare in assenza di personale perché è un pericolo per il lavoratore ed anche per gli utenti. Ho più volte chiesto che venisse ripristinato un organico che permettesse di far fronte a queste drammatiche situazioni od adottare altre soluzioni a costo zero per permetterci di lavorare. Niente è stato fatto per cui ben 7 dirigenti medici hanno preferito licenziarsi ed andare altrove. In mancanza di qualsiasi risposta, in assenza di una volontà comune di contrastare questo scempio, ho preferito allontanarmi dal lavoro per salvaguardare me e l'utenza. La certificazione è reale e spero che qualcuno venga a controllarla oltre a controllare le condizioni in cui siamo costretti a lavorare. La dimensione del dialogo noi la cerchiamo con tutti ed io personalmente sono venuto ad un'assemblea ad Agnone a spiegare le mie posizioni. In questo momento è prioritaria la difesa della sanità pubblica perché se si continua la continua cessione di spazi e fondi ai privati si perde il diritto alla salute come bene comune. Le posizioni di Don Francesco a favore di questa riforma le si possono dedurre semplicemente dal suo post del 19 maggio 2016.
Non comprendiamo chi e perché ci hanno invitato alla riunione dei comitati di Roma se era tutto deciso. Carolina , del comitato di larino, aveva proposto un documento, da integrare con quello del tavolo, in cui al primo punto si metteva che 80% del fondo del servizio sanitario regionale dovesse essere assegnato inderogabilmente al pubblico. Queste proposte sono state del tutto ignorate.http://COMITATO PRO-CARDARELLI