Consigliere Scarano : Una amministrazione comunale che ammette di non riuscire a valorizzare il patrimonio culturale  per scarse risorse di bilancio e difficoltà burocratiche, si deve dimettere.

Maria Carosella
24/10/2016
Attualità
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L’annunciata conferenza stampa del consigliere di minoranza Vincenzo Scarano con il suo gruppo politico “Agnone Identità e Futuro” si e’ svolta oggi pomeriggio presso il foyer del Teatro Italo Argentino di Agnone.

L’oggetto della conferenza stampa  e’  stato  la Fondazione “Per l’Atene del Sannio”. L’imminente consiglio comunale convocato per mercoledi 26 p.v, porta all’ordine del giorno tra l’altro  la nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione.

Fondazione stessa autorizzata dal Comune stesso a gestire la cultura, il patrimonio artistico, mobiliare ed immobiliare di Agnone.

 

   L’avvocato Scarano nel merito ha sollevato più di un problema

 Il primo , il più significativo, squisitamente politico: Perchè un' amministrazione pubblica da in gestione il suo patrimonio culturale artistico ad una associazione, fondazione, comitato anche se onlus, gestita da un gruppo di  privati?

 E ancora:  E’ stato comunicato, chiesto, o coinvolti i cittadini con assemblee pubbliche in questa importante scelta? E una amministrazione che con delibera del consiglio comunale del 23  aprile 2016 ammette nel primo capoverso delle premesse che per scarsità di fondi e pastoie burocratiche non riesce a gestire l’intero patrimonio artistico , perchè non si dimette?

 Altro quesito politico che Scarano e il suo gruppo  pongono e’ quella delle modalità  utilizzate nella  scelta del soggetto privato a cui affidare il patrimonio artistico agnonese. Perché e chi ha deciso che la Fondazione  “Per l’Atene del Sannio”  fosse l’unico soggetto a  cui affidare i beni culturali? Non esistevano altre associazioni, comitati o aggregazioni di cittadini che su  volonta’ popolare  avrebbero aiutato l’amministrazione a gestire il grande e prezioso patrimonio?

 Il consigliere Scarano non disdice il partenariato pubblico –privato, ma a suo dire , va imbrigliato in una rete a maglie strette con  regole certe e con prevalenza di pubblico nei consigli di amministrazione.

Quesiti di tutto rispetto che uniti a suo dire a procedure  di scarsa  trasparenza  determineranno il suo voto contrario in consiglio comunale di mercoledi 26 c.m  con  richiesta di revoca della delibera avente come oggetto: Fondazione “ Per l’Atene del Sannio”. Adesione del Comune e provvedimenti n°12 del 23 Aprile 2016.

Grande problema politico quello italiano e non solo, forse internazionale: un pubblico che non funziona e un privato onlus o non onlus che spesso ha dato prove di inaffidabilità.

 

 

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