Il "super" rito del fuoco più importante al mondo. La 'ndocciata agnonese quest'anno si colora di arte con le installazioni di Michele Luca Nero
a cura di G. S. Cardosi
Un'edizione fantastica, è proprio il caso di dirlo. La 'ndocciata agnonese di questo 8 dicembre 2016 ha superato ogni aspettativa. Un'affluenza corposa di gente ha assistito alla più suggestiva manifestazione del fuoco; con le storiche cappe e i mantelli dei pastori delle contrade agnonesi che ogni anno sfilano con la stessa devozione, tramandata di padre in figlio.
Scene di vita contadina, tra una 'ndoccia e l'altra, hanno fatto si che questa processione del fuoco divenisse un Patrimonio Nazionale. Unico al mondo.
Una partecipazione commovente ha accompagnato la sfilata fino al falò finale, degna conclusione dell'intenso caldo sofferto dai portatori, oltre che dal peso di queste strutture di abete bianco, e delle numerose danze e rotazioni che lungo il corteo richiamano i più antichi e millenari riti di fertilità.
Agnone città d'arte e mai come quest'anno ha dimostrato di esserlo.
A far da compendio alla storica manifestazione c'è stata una più moderna installazione artistica ideata da Michele Luca Neroe realizzata con il supporto dell'Associazione Culturale Nuova Villacanale, della Pro Loco e del Comune di Agnone.
Analizziamola nello specifico.
Un piccolo espediente è servito a dimostrare come una tradizione ben radicata non perde mai la sua connotazione originaria.
Il nostro obiettivo è sempre quello di dare risalto a qualche aspetto della nostra vita, spiega l'autore Michele Luca Nero. Nel caso della pittura (nello specifico) ma anche più semplicemente nel gesto quotidiano del vestirci, in maniera più o meno cosciente, riusciamo a dare risalto ad un colore semplicemente accostandolo ad una tonalità contrastante. Un tono simile lo assorbirebbe. Quindi dal contrasto esaltiamo. Enfatizziamo.
Questo percorso è la cellula germinale di una installazione street art, dove l'accostare un tema fantastico ad una tradizione storico/antropologica secolare non ha fatto altro che esaltarne il valore intrinseco. Rafforzandolo.
Quattro supereroi hanno cambiato look e si sono trasformati in perfetti 'ndocciatori. Apportando un messaggio di tolleranza e di pace, in linea con lo spirito della manifestazione stessa.
Il tema del supereroe abbraccia la produzione recente dell'artista, iniziata quest'estate con il progetto street art Wonder Heroes Project in fase di completamento nella frazione di Villa Canale.
Un tentativo a medio termine di valorizzazione della piccola succursale agnonese che, a causa dello spopolamento progressivo, ha subito nel corso degli anni un continuo e crescente abbandono.
L'installazione agnonese ha un carattere temporaneo. Ma non per questo meno efficace.
I quattro eroi sono stati posizionali nel quadrilatero della nota "stazione", così chiamata perché un tempo era una delle tratte ferroviarie altomolisane, e per questo ne ha conservato il nome.
Ai lati della nota piazza sono stati posizionati i quattro super pastori: Capitan America nelle vesti di zampognaro, Wonder Woman in quelle di pastorella, con tanto di prodotto tipico locale: il caciocavallo. Batman in versione bifolco, con pecorella e forcone. E Superman nelle vesti di ndocciatore.
Questa performance è stata preceduta dalla presentazione di un'opera dal carattere più puramente sociale, dal titolo "libertà d'espressione".
Un Superman non più caucasico, ma dalla pelle del nero più intenso e bello che si possa immaginare, con la maglietta con i colori della pace (il famoso arcobaleno) contro ogni sorta di discriminazione razziale, sessuale, politica. Un tema importante quello della libertà e della capacità di espressione che ogni uomo possiede ed ha il diritto/dovere di manifestare per il benessere della collettività.
A dimostrazione del fatto che aldilà del colore della pelle, dell'orientamento politico o sessuale, Superman resta sempre un supereroe.
E forse come tale dovrebbe essere declinato in tutte le sfumature possibili, per ogni credo ed etnia; perché ognuna di essere merita la stessa considerazione delle altre e non dovrebbe prendere in prestito l'immaginario fantastico di una cultura che è riuscita ad imporsi maggiormente.
I sogni non hanno connotazione né gerarchia ma sono universali e liberi, così come dovrebbe esserlo la comunicazione.
Altomolise.net nella sede di Corso Vittorio Emanuele ha ospitato e conserverà come collezione permanente l'opera che ha dato anche il via ad un esperimento sociale. "Se anche tu sei a favore della libertà, del rispetto e della tolleranza vieni in sede e fatti un selfie". Un hashtag ad hoc e una pagina facebook di riferimento hanno ospitato i numerosi selfie dei sostenitori/curiosi che hanno voluto postare la loro foto con #siamotuttisupereroi.
Un messaggio importante, in questo clima natalizio ma soprattutto in funzione del momento culturale e storico/politico che stiamo affrontando.
Michele Luca Nero ha realizzato un progetto che ci auspichiamo venga sostenuto e replicato.
Figlio d'arte, è nipote del noto poeta e drammaturgo agnonese Valentino Nero del quale si rivela degno erede.
Critico d'arte, oltre che artista, si occupa da anni di alcune pagine culturali di arte e teatro. Collabora con la famosa rivista artribune per la quale svolge il ruolo di redattore.
È dal 2016 il direttore artistico dell'Associazione Culturale Nuova Villacanale.
Nel suo curriculum artistico vanta diverse personali di pittura, ma anche esperienze nel campo del cinema e del teatro. Appassionato di cucina è anche musicista. Una laurea in etnomusicologia e un'esperienza nello studio e nella trascrizione del patrimonio musicale di tradizione orale.
Ha illustrato i seguenti volumi "Matteo e il viaggio nel meraviglioso mondo dei libri" (2009) e "Gigì le coiffeur et la maison de beauté" (2011) per la Edigiò. "Abbiamo tanto da dire" ETICA Edizioni 2016.
REDAZIONE SETTEMAGAZINE
G. S. Cardosi