AGNONE - E' proprio il caso di dirlo: che macello, chiude pure il mattatoio! Da circa due mesi, infatti, la struttura agnonese ha chiuso i battenti. A quanto pare per ristrutturazione.Ma oggi si apprende che non ci sarebbero fondi necessari per rendere agibile la struttura. Cos i vari macellai del posto sono costretti a recarsi a Bagnoli del Trigno, Capracotta o Pescopennataro per far macellare le proprie carni. E' questo l'ennesimo servizio che viene meno nella cittadina altomolisana, ormai afflitta da un declino inarrestabile. La denuncia porta la firma del gruppo di opposizione al Comune, 'Nuovo Sogno Agnonese' che tramite il consigliere Maurizio Cacciavillani ricostruisce la vicenda. Inoltre la minoranza di palazzo San Francesco per oggi alle ore 20,30 ha fissato un incontro con gli allevatori e macellai del posto per tentare di trovare una valida alternativa alla problematica.
"Sempre ultimi e sempre impreparati!", l'accusa che muove nei riguardi dell'amministrazione guidata da Gelsomino De Vita.
"Purtroppo sono questi i tristi primati che l'amministrazione De Vita - prosegue Cacciavillani - vanta ormai da diversi anni e che ancora una volta si ripropongono per quanto riguarda il mattatoio comunale. Mentre gli altri centri altomolisani hanno già provveduto ad adeguare le proprie strutture ai nuovi standards imposti dalla Comunità Europea, ad Agnone invece si è aspettato che il servizio veterinario chiudesse il mattatoio comunale perchè non conforme a tali standards. Sono circa due mesi (tranne una decina di giorni nel periodo pasquale, ndr) che il servizio di macellazione non funziona. Ad oggi l'Amministrazione comunale ancora non riesce a reperire 25 mila euro che servono per l'adeguamento della struttura. Questa disorganizzazione sta comportando pesanti conseguenze al settore zootecnico ed agro-alimentare. Infatti, la chiusura del mattatoio comunale sta costringendo i macellai a servirsi di strutture situate anche a decine di chilometri di distanza determinando un aumento complessivo dei costi di filiera. L'effetto di questo aumento di costi - prosegue Cacciavillani - si sta scaricando sull'anello più debole della catena, gli allevatori che vedono i propri margini di guadagno diminuire. Contemporaneamente però si pongono anche problemi di sicurezza alimentare e di qualità del prodotto perchŠ i maggiori oneri di mattazione potrebbero spingere i macellai ad acquistare le carni altrove. Il problema della macellazione delle carni investe direttamente l'economia e le prospettive di sviluppo legate al territorio incidendo anche sul meccanismo di 'filiera corta' che dovrebbe garantire appunto maggiori redditi per gli allevatori, qualità e genuinità del prodotto ed una riscoperta dei sapori tipici e caserecci".
In conclusione Cacciavillani punta il dito verso la classe politica e non risparmia neppure l'assessore regionale Franco Giorgio Marinelli.
"In base a queste considerazioni emerge con chiarezza l'incapacità dei nostri amministratori di affrontare i problemi e soprattutto di anticiparli iniziando col mettere in campo una seria programmazione. A dire il vero sarebbe bene parlare dei soli amministratori agnonesi perchè, come già detto, gli altri comuni si sono mossi per tempo, anzi, il comune di Pescopennataro è riuscito ad avere anche un finanziamento regionale di 18 mila euro per l'adeguamento del mattatoio. Ed invece ad Agnone si dorme. Non voglio fare polemica - conclude l'esponente del centrosinistra - ma è del tutto evidente che l'asse De Vita - Marinelli sta portando Agnone allo sbaraglio. Dal canto nostro invece siamo convinti che il mattatoio debba essere potenziato e reso più moderno ed efficiente anche pensando ad una gestione privata".